#boomerlife. LA MIA MUSICA E QUELLO CHE HA RAPPRESENTATO PER ROBERTO PARESCHI

Come diceva Francesco Guccini in una sua celebre canzone dei
suoi inizi credo di essere diventato o di essere sempre stato “un
tipo antisociale, non m’importa mai di niente. Non m’importa dei
giudizi della gente …”
Non ho citato Guccini a caso. La mia musica inizia e finisce con
Guccini e pochi altri.
I cantautori. Erano comparsi in un periodo storico particolare, ricco
di contraddizioni ( che poi esploderanno drammaticamente negli
anni successivi) ma anche di sogni.
Quella musica in qualche modo aiutava infatti a sognare.
Ad affrancarci dalle periferie delle città e da vite modeste per
entrare in mondi sconosciuti, perfetti e ricchi di speranza.
La chiamavamo “ rivolta” anche se poi non siamo mai riusciti
davvero a capire che cosa era quella rivolta e perché la
osannavamo.
Magari era solo moda giovanile. Una moda come tante, come
quelle che oggi ci obbligano a vivere in un certo modo. Era
comunque rivolta.
Ma poi cosa è accaduto ?
Molti di quei “rivoltosi” si sono trasformati in perfetti benpensanti e
con loro alcuni ( non tutti ) cantautori hanno abbandonato i loro inni
antiborghesi per tuffarsi nelle lusinghe di una buona e tranquilla vita
da possidenti.
Altri hanno travisato quel messaggio di liberazione dalle costrizioni
di una società chiusa e ottusa e lo hanno trasformato in violenza.
Qualcuno ha invece continuato a sognare quella “ fantasia al
potere”, che era stata per qualche tempo il sogno di molti, senza deviare da quella via immaginifica e irrealizzabile che avevamo
tracciato.
Io che ero un rivoluzionario da scrivania e che esprimevo il
massimo della mia contestazione indossando un eschimo e
leggendo il capitale di Marx, ho portato avanti la mia personale
rivoluzione giurando amore eterno alle parole di uomini e donne
che perlomeno avevano il pregio di dire ( e qualche volta di fare)
qualcosa di diverso.
Oggi che sono un vecchio “boomer” fatto di nostalgia, sono ancora
legato a quel mondo e contesto il pressapochismo di moltissimi
cantanti c.d. moderni che mettono insieme a casaccio frasi e
concetti per creare rime e motivetti accattivanti.
Perché credo che oggi come allora la musica sia lo specchio fedele
delle coscienze delle persone.
E non riesco davvero, per quanti sforzi faccia, a trovare tra i
cantanti odierni un serio e onesto Francesco Guccini.

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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