L’opinione sportiva di Stefano Villa: ECCO PERCHÉ LA NBA HA BISOGNO DEI SEATTLE SUPERSONICS

La probabile estensione che porterà a 32 le franchigie NBA potrebbe riaprire il sipario su una squadra iconica: i Seattle Supersonics. Ecco perché è necessario il ritorno dei gialloverdi.

I playoff stanno entrando nella fase più calda, il mondo NBA è una macchina in continuo movimento sempre alla ricerca di nuovi mercati per espandere il proprio potere economico, sociale e culturale.

Da tempo si parla di una nuova estensione che porterebbe le franchigie NBA dalle attuali 30 a 32 ed è già partito il tam tam con alcune città che si sono dette molto interessate ad accogliere una squadra. Tra queste ha un potere magnetico particolare la candidatura di Seattle.

La città dello Smeraldo ha avuto un ruolo da protagonista nella lega a partire dal 1967, anno della fondazione della franchigia, vincendo l’anello nel 1979 e disputando le finali NBA in altre due occasioni (1978 e 1996).
Tra le fila dei Supersonics hanno militato campioni del calibro di Gary Payton, Shawn Kemp, un giovanissimo Kevin Durant e Spencer Haywood, persino un Patrick Ewing a fine carriera. Sulla panchina dei Sonics si sono seduti Bill Russell, George Karl, Nate McMillan e PJ Carlesimo, quest’ultimo il tecnico nella gara conclusiva prima del trasferimento a Oklahoma City nel 2008.

Una franchigia gloriosa che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di tanti tifosi in ogni parte del mondo. Anche in Italia i Supersonics hanno sempre avuto un seguito molto caloroso e il loro trasferimento non è mai stato accettato.

Ora a distanza di quindici anni si riapre una concreta possibilità per rivederli in NBA, una soluzione che ha già raccolto l’apprezzamento di molti addetti ai lavori e che riporterebbe la lega in un mercato che, nel frattempo, si è adeguato agli elevati standard richiesti dall’universo capitanato dal Commissioner Adam Silver. In primis con la costruzione della nuova arena che nel recente passato ha ospitato diversi match di preseason NBA.

E poi la storia che lega tanti giocatori nati o cresciuti nella città di Washington, uniti dalla storia del 206, il prefisso telefonico di Seattle, e dal sogno di vestire un giorno la maglia gialloverde dei Supersonics.

La NBA ha bisogno di Seattle, ora è arrivato il momento del ritorno tanto atteso?

Stefano Villa-reporter cooperator contg.news

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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