#vitadaboomer: I SOGNI INFRANTI DI UN PENSIONATO di Roberto Pareschi

Ho sempre avuto verso la pensione una relazione di odio e di
amore.

Da un lato l’idea della messa a riposo mi terrorizzava poiché avrei
per la prima volta provato la sensazione di essere diventato inutile
per la società. Tuttavia la pensione, con tutte le conseguenze che
questa fase della vita comporta, mi entusiasmava.

Ora che ho raggiunto e superato il limite in cui “ non si lavora più “
sono a dir poco confuso.
Pensione nell’immaginario collettivo dovrebbe significare fare
sempre e solo ciò che più ti aggrada. Vacanze infinite. Libertà dal
ricatto economico. Possibilità di considerare i tuoi hobby come un
lavoro. Insomma una gioia infinita.

Ma è davvero così ?
Purtroppo con l’avanzare degli anni ci si trova di fronte a
innumerevoli aspetti negativi. Il decadimento delle persone a te più
care. Dolorose perdite. La sensazione palpabile di essere giunto
un punto di non ritorno. L’abbandono dei tuoi sogni più ingenui. Il
pensiero questa volta concreto della morte.

La pensione purtroppo è anche questo.
Allora arrivano gli impegni nel volontariato per sentirti ancora utile.
Lo studio per cercare di non pensare allo scorrere del tempo. La
vacanza per donarti una breve effimera sensazione di pace.

Ma oggi in me non c’e’ pace. Ci sono invece i ricordi. I rimpianti di
una vita che mi è stata amica ma che avrei voluto e dovuto
trascorrere con più intensità. L’idea di non avere fatto abbastanza .
Ma soprattutto la consapevolezza di non avere goduto davvero dei
momenti importanti. I figli che crescono. L’amore della tua
compagna. Il momento in cui il rapporto con i tuoi genitori si è trasformato da conflittuale in intenso e per la prima volta hai capito
quanto fosse importante la presenza ( e poi l’assenza) delle
persone più care.

Tutto questo è la mia pensione.
In questi mesi mi è tornata in mente la frase scherzosa di un amico
che sosteneva che bisognerebbe usufruire della pensione in
gioventù per poi ammazzarci di lavoro durante la vecchiaia.
E’ davvero così.
Il lavoro da vecchi aiuta. Ti permette di non pensare e di fare finta di
essere ancora importante. La pensione da giovane di permette di
godere davvero della tua libertà.

Roberto Pareschi-contg.news

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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