Il Pensiero Domenicale di Andrea Benedetto Ferri Osb. VIGILANTI E VIGILATE . VIDEO

Con l’Avvento iniziamo un nuovo anno liturgico, la parola adventus possiamo esprimerla con i termini “ arrivo” o “ venuta”.
San Leone Magno propone una rilettura del fondamento teologico dell’Avvento come preparazione a celebrare la venuta del Figlio di Dio nella carne, ma guarda anche oltre, cioè alla seconda venuta di Cristo, “quando tornerà a giudicare i vivi e i morti” come recitiamo nel credo.
Il duplice aspetto della venuta di Cristo caratterizza questo periodo di preparazione al Natale, prendiamo come esempio il I prefazio di Avvento che esprime bene questa dimensione:
“ Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa”.
Gesù ci invita ad essere vigilanti: “Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà”.
La parola che può caratterizzare questa domenica è vigilanza, siamo chiamati ad essere come sentinelle nella notte nell’attesa del giorno.
Il Vegliare è il tempo dell’attesa, della conversione del cuore, di tutto il nostro modo di essere, di tutta la nostra vita.
La vigilanza non è solo un atteggiamento del cuore, che attende perché ama, ma è anche il momento dell’azione, per prendere una disposizione ferma e generosa , per eliminare dalla vita, tutto ciò che non corrisponde alla volontà di Dio.
San Paolo ci inviata ha “svegliarci dal sonno”, afferma che il giorno benché vicino non è ancora sorto del tutto, e i cristiani devono vivere come chi è in pieno giorno: “ gettando via le opere delle tenebre e indossando le armi della luce”, coltivando non più i desideri della carne, l’egoismo spesso presente nel nostro cuore, ma desideri di luce, che sono quelli di cristo.
Se manca in noi questo atteggiamento di vigilanza avverrebbe quello che succede ad un uomo quando non vigila nella sua casa, gli viene rubato tutto quello che ha di più prezioso. “Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”. Per questo occorre vegliare tenere desta la fede perché la luce è già qui.
Il poeta Rebora in “ Canti anonimi” scrive:“Ma chi si sveglia nel gran giorno ha fede:scorger cader la luce al nostro fondo per rivelarci il sol che attende
sul culmine del mondo”.
Dal fondo del nostro cuore che attende possiamo scorgere una luce che ci illumina, è Dio stesso
che ci attende.

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: