ERLING HAALAND, L’UOMO BIONICO L’Opinione Sportiva di Stefano Villa.

Ad appena 22 anni l’attaccante norvegese sta frantumando tutti i record realizzativi. E il City con lui parte sempre da 1-0.

Qual è il sogno di ogni allenatore? Avere un centravanti che anche nelle giornate difficili trovi il modo di gonfiare la rete avversaria.
Giocatori di questo tipo ne esistono veramente pochi, ma all’Etihad Stadium dalla scorsa estate hanno la fortuna di averne uno estremamente prolifico: Erling Haaland, l’Uomo Bionico.

Con le maglie di Salisburgo e Borussia Dortmund il corazziere biondo ha fatto vedere tutto il suo talento nel fare gol, uno tsunami difficile da arginare per qualsiasi difesa.
Con il Salisburgo ha più gol che partite giocate, quasi la stessa cosa in giallonero (86 centri in 89 gare) e con la nazionale norvegese. 

Una macchina da gol che non ha bisogno di periodi di ambientamento, come dimostra l’approccio con il campionato inglese. 


Gli sono bastate solamente quattro partite per realizzare la sua prima tripletta in Premier League. 

Era lo scorso 27 agosto e il City al 21′ perdeva 2-0 contro il Crystal Palace, ma nel secondo tempo si è scatenato il ciclone Erling con tre gol in 19 minuti e gara ribaltata. Mostruoso.

In sole otto gare è arrivato a quota tre triplette in Premier (in precedenza il record apparteneva a Michael Owen che le realizzò in 48 gare) dimostrando ai più scettici di essere anche in Inghilterra una macchina da gol inarrestabile che diventa l’incubo di chiunque debba provare a marcarlo. 

Per Haaland il City non è un club come tutti gli altri, è effettivamente la squadra tifata fin dall’infanzia.

Infatti suo padre Alf-Inge, centrocampista roccioso e molto fisico, ha indossato la maglia dei Citizens dal 2000 al 2003, pochi mesi dopo la nascita di Erling a Leeds da mamma Gry Marita, ex eptatleta. 

Haaland senior nel suo periodo a Manchester ha segnato tre reti, un’inezia rispetto a quanto è già stato in grado di fare il suo erede in poche gare, ma non poteva essere diversamente per ruolo e capacità di vedere la porta.

 
Con Pep Guardiola sta proseguendo il suo incredibile percorso di crescita che non conosce sosta.
Si, lo stesso allenatore che ha costruito le fortune del suo Barcellona sul Falso Nueve e l’occupazione degli spazi senza un vero bomber d’area, ma Erling è qualcosa di diverso dalla norma, di speciale.
E proprio Guardiola, che per lui ha smosso un paragone importante con Johan Cruijff dopo una rete decisiva in Champions League ai suoi ex compagni del Borussia Dortmund, ha detto: “Ogni partita fa quello che sa fare da quando è nato: segnare”. 

La definizione perfetta per Erling Haaland.

A tratti può sembrare lontano dal gioco, un corpo estraneo rispetto ai suoi compagni. Però è capace di accendersi improvvisamente, per la disperazione del diretto marcatore che sa di vivere una giornata non semplice. 

Gol, ma anche assist: in questo avvio di stagione straordinario non è mancato nulla alla punta arrivata al City con l’obiettivo di crescere e migliorare vincendo tanto. 

Riuscirà a portare all’Etihad la tanto agognata Champions League? È presto per dirlo, ma a Manchester si può sognare salendo sulle solide spalle di Erling Haaland, l’uomo senza limiti.

Stefano Villa-Redazione

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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