Oggi festa dell’iniziatore della lingua italiana grazie al Cantico delle Creature. Si tratta di San Francesco d’Assisi

a cura di Emanuele Dondolin

Oggi in Italia per tutti i francescani del mondo e per tutti i cittadini italiani è la festa di Francesco d’Assisi. (https://contg.news/2022/10/03/da-questa-sera-a-domani-grande-festa-per-la-famiglia-francescana/)

Di Francesco bisogna annoverarlo come propulsore della lingua italiana che lo vede Padre Nobile in quanto autore del Cantico delle Creature.

Che cos’è il Cantico delle Creature?

È l’opera poetica più longeva della letteratura italiana di cui si conosca l’autore. Secondo i costumi di un tempo la sua realizzazione risalirebbe a due anni prima della sua ascesa al cielo ovvero nel 1226. Come riportano le biografie di Francesco, la composizione sia stata scritta in tre momenti diversi della vita dell’autore.

Il Cantico è una lode a Dio e alle sue creature che si scioglie con intensità e vigore attraverso le sue composizioni realizzandosi quindi come un inno alla vita.

E’ una preghiera che si intrinseca con la natura, poiché nel Creato è la conseguenza del volto del Creatore. Da qui il senso di fratellanza fra l’uomo e tutto il creato, che molto si differenzia dal distacco e disprezzo per il mondo terreno, evidenziato dal peccato e dalla sofferenza, tipico di altre religioni spesso medievali (come quella fondata da Jacopone da Todi). La creazione nel corso del tempo , grazie a Francesco d’Assisi, è diventata così un grandioso mezzo di lode al Creatore che instaura quei valori di pace e solidarietà tra i popoli.

Infatti sul Cantico delle Creature così lo riporta il sito https://www.assisiofm.it/laudi-e-preghiere-2291-1.html

IL CANTICO DELLE CREATURE

Altissimo, onnipotente, bon Signore, tue so le laude, la gloria e l’onore e onne benedizione.
A te solo, Altissimo, se confano e nullo omo è digno te mentovare.
Laudato sie, mi Signore, cun tutte le tue creature, spezialmente messer lo frate Sole,
lo quale è iorno, e allumini noi per lui.
Ed ello è bello e radiante cun grande splendore: de te, Altissimo, porta significazione.
Laudato si, mi Signore, per sora Luna e le Stelle: in cielo l’hai formate clarite e preziose e belle.
Laudato si, mi Signore, per frate Vento, e per Aere e Nubilo e Sereno e onne tempo,
per lo quale a le tue creature dai sustentamento.
Laudato si, mi Signore, per sor Aqua, la quale è molto utile e umile e preziosa e casta.
Laudato si, mi Signore, per frate Foco, per lo quale enn’allumini la nocte:
ed ello è bello e iocondo e robustoso e forte.
Laudato si, mi Signore, per sora nostra madre Terra, la quale ne sostenta e governa,
e produce diversi fructi con coloriti fiori ed erba.
Laudato si, mi Signore, per quelli che perdonano per lo tuo amore
e sostengo infirmitate e tribulazione.
Beati quelli che ‘l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullo omo vivente po’ scampare.
Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali!
Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati, ca la morte seconda no li farrà male.
Laudate e benedicite mi Signore, e rengraziate e serviteli cun grande umiltate.

Durante la Messa che ha portato San Francesco al Transito. Copyright contg.news

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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