Cefalù il paradiso siculo raccontato dalla nostra redattrice Vida Vialardi .

Borgo della Sicilia in provincia di Palermo, situato ai piedi di un bellissimo promontorio roccioso sul mare, fa parte del Club dei Borghi più belli d’Italia: il suo Duomo è stato dichiarato nel 2015 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Era già conosciuto nella preistoria per la sua importanza strategica e la fertilità del suo territorio: le sue mura
megalitiche risalgono infatti al V secolo a.C. Cefalù occupato dai Greci, poi dai Romani che gli diedero la sua prima
struttura urbana. Passò in seguito in mano ai Bizantini che costruirono l’imponente cinta muraria sulla Rocca;
successivamente conquistata dagli Arabi fino all’arrivo di Ruggero I nel 1063 e con Ruggero II che fece innalzare la
Chiesa di San Giorgio nel 1125 e il Duomo nel 1131.
Cefalù passò poi in mano al potere vescovile nel 1540 con l’intervento dei Domenicani segnò l’inizio di un nuovo
cambiamento. Tra il XVI e il XVII secolo venne ristrutturata la vecchia cinta muraria e nel 1861 aderì al Regno d’Italia.
Il centro storico del borgo è caratterizzato da un impianto medioevale formato da strette stradine pavimentate con il calcare della Rocca di Cefalù. La Rocca è una rupe sormonta la città, è ricca di resti di mulini e sulla cima si possono
ammirare le rovine del Castello medioevale del XVII secolo.
Secondo una leggenda Dafni, figlio di una ninfa e del Dio greco Ermes (Mercurio per i Romani) dopo aver giurato di
essere per sempre fedele ad una ninfa, venne sedotto e accecato e quindi decise di buttarsi giù dalla Rocca.
L’imponente mole della Cattedrale domina il compatto nucleo storico che si adagia in lieve pendio tra la Rocca e il
mare. Secondo un mito questo edificio sarebbe sorto per volontà di Ruggero Il come ringraziamento per essere
scampato ad una tempesta ed approdato sulle spiagge di Cefalù. È uno dei monumenti più belli e significativi del luogo risalente al periodo normanno e iniziata nel 1131; la sua costruzione subì notevoli rallentamenti fino alla fine dell’800.
All’interno il soffitto della navata centrale è in legno dipinto e costituisce un raro esempio di arte araba in Sicilia. È a croce latina divisa in tre navate e due grandi capitelli reggono un arco risalente alla metà del XII secolo. Il grandioso transetto ha un’altezza maggiore rispetto alle navate e la parete orientale è impreziosita da una decorazione di archi intrecciati . Il coro coperto da due volte a crociera, è il stile anglo – normanno ; il presbiterio occupa interamente la crociera e l’abside. L’abside, il presbiterio e la crociera sono riccamente decorati con splendidi e preziosi mosaici.
Annesso alla sacrestia si trova il Museo della Cattedrale che ospita meravigliosi affreschi del XV secolo, dipinti dei
secoli XVII e XVIII e preziosi oggetti di vario genere. La facciata è inquadrata da due torri angolari alleggerite da bifore
e monofore; il portico si sovrappone alla facciata ed assai notevole così pure il portale ( seconda metà del XIII
secolo)anche se purtroppo è molto danneggiato . La Cattedrale è preceduta da un ampio sacrato a terrazzo che
svolgeva la funzione di cimitero.
Il Palazzo del Municipio è l’edificio che una volta era il Monastero della Santa Caterina del XIII secolo delle suore
benedettine.
Il Museo Mandralica fondato il secolo scorso dal barone di Mandralica, ospita preziosi reperti archeologici greci,
romani etc ,una ricca biblioteca, una raccolta numismatica dove sono rappresentate le maggiori città – stato della Sicilia antica e splendidi dipinti.
Da visitare il Tempio di Diana (dea romana della caccia corrispondente alla dea greca Artemide), struttura megalitica
del IX secolo a.C. : era adibito per venerare le divinità pagane, soprattutto Diana.

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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