#storia&viaggi1. Lucca, alla scoperta dei suoi misteri e delle sue leggendeLucca, alla scoperta dei suoi misteri e delle sue leggende

Di Mara Martellotta

Vi sono luoghi a Lucca che devono assolutamente essere visitati. In effetti questa città capoluogo di provincia nasconde ancora al visitatore dei misteri che vanno pian piano disvelati.
Uno di luoghi più visitati di Lucca, che non è il Duomo, ma si trova nel nucleo del centro storico cittadino, è rappresentato dalla Cattedrale di San Martino, alla cui chiesa è affiancata una torre campanaria con nervature ghibelline. L’edificio che si vede oggi non è quello originale, in quanto la prima chiesa risaliva al VI secolo e venne fondata da San Frediano, quindi distrutta e riedificata nel 1070 da papa Alessandro I e Matilde di Canossa.
A quell’epoca risale soltanto la facciata in stile romanico e proprio in questo contesto pare che aleggiasse un alone di mistero, in quanto la facciata non è perfettamente simmetrica e ciò pare molto strano perché nel Medio Evo per la Chiesa l’armonia architettonica era sinonimo di perfezione e, quindi, di Dio. Ciò che risultava asimmetrico era considerato costruzione del demonio, come lo erano i cosiddetti “ponti del diavolo”, chiamati così per la loro struttura più che mai insolita.
Sempre sulla facciata di San Martino si trova un’incisione piuttosto strana, quella di un labirinto. Accanto una scritta in latino recita così: ‘Questo è il labirinto costruito da Dedalo Cretese dal quale nessuno che vi entrò poté uscire eccetto Teseo aiutato dal filo d’Arianna. Questa iscrizione è stata spiegata dagli interpreti come una metafora della vita quale un labirinto, che ricerca la via di uscita da questo mondo materiale, seguendo il filo di Arianna. Una ricerca al disvelamento del Sacro Graal.
Un’altra chiesa di Lucca legata ai misteri del Sacro Graal è quella di San Frediano, la basilica che si trova dieci minuti a piedi dal Duomo. San Frediano era un vescovo irlandese del VI secolo, che fu vescovo anche di Lucca e i suoi resti sono conservati ancora dentro l’altare cinquecentesco. La tradizione vuole che dentro questa chiesa sia conservata l’ampolla contenente il sangue di Cristo, il Graal.
Secondo una delle tradizioni più antiche nel Santo Volto di Lucca, crocifisso ligneo scolpito da Nicodemo e risalente all’anno Mille, sarebbe stata contenuta un’ampolla con il sangue di Cristo, anche se dovevano essere due anziché una. Furono, così, spartite tra la cattedrale di San Frediano a Lucca e la Basilica di Santa Maria a Sarzana. Si narra che il crocifisso, che rappresentava il Cristo in croce, fosse stato lasciato incompiuto dall’artista che, il giorno successivo, lo trovò ultimato miracolosamente. Inizialmente posto nella basilica di San Frediano, il crocifisso fu poi portato in San Martino, dove tuttora si trova.
Il diavolo pare essere uno dei leitmotiv che ritroviamo anche sulla facciata di uno dei palazzi più celebri di Lucca, Palazzo Bernardini. La tradizione vuole che questa famiglia fosse stata condotta dal diavolo a abbattere un’immagine miracolosa della Madonna, la cui immagine fu distrutta e al posto della quale si trova una pietra, rimasta fino a oggi incurvata.
La basilica di San Frediano non è esente da leggende. Ad essa si può avere accesso da quella che oggi è conosciuta come la Porta dell’Angelo. La leggenda risale al Duecento e racconta della grande misericordia di Santa Zita che lavorava come domestica a Palazzo Fatinelli, a fianco della Basilica, e si imbatté in un povero infreddolito. Mossa a compassione Zita corse a prendergli un mantello dalla casa del padrone, senza che se ne accorgesse. Un angelo stava aspettando Zita alla Porta d’ingresso della Basilica per restituirgliene uno nuovo.

Accanto al Labirinto scolpito su una colonna del porticato di ingresso della cattedrale di San Martino, sono altrettanti noti alla leggenda i “graffi del diavolo” che compaiono sul pilastro del portone della Chiesa di San Pietro Somaldi. Un’antica credenza vuole che siano stati lasciati dal diavolo, che aveva appena ricevuto il rifiuto di Santa Gemma Gagani, solita pregare in questa chiesa.
Piazza San Michele nel cuore di Lucca, ospita l’omonima chiesa sulla cima della quale si erge la statua di San Michele Arcangelo, in tutta la sua maestosità. La leggenda vuole che nella statua sia incastonato un diamante e che, appostandosi in via del Poggio, di fronte alla chiesa sia possibile vederlo risplendere in tutta la sua magnificenza. Anche il diavolo entra a far parte della leggenda nella costruzione di Palazzo Bernardini, architettura maestosa che sorge sulla piazza, datata 1500. Si dice che il diavolo convinse i Bernardini ad abbattere un’immagine sacra posizionata su una struttura non in linea con quanto progettato da Civitali. Quando i lavori presero il via a nulla valsero le abilità degli operai, che tentarono di murare lo stipite della finestra, anche se la pietra continuava a rimanere incurvata. Ancora oggi è possibile notare la bizzarra posizione dello stipite.
Un’altra leggenda che circonda Lucca e la sua storia è quella riferita alla nobildonna Lucida Mansi che, nelle notti di luna piena, a bordo di una carrozza infuocata, percorreva un giro di mura per poi tuffarsi nel laghetto dell’Orto Botanico. In quelle notti, puntualmente, è possibile sentire le grida di dolore di Lucida, conosciuta per le sue avventure d’amore ma anche per la tragica fine riservata ai suoi amanti. Secondo la leggenda è diventata simbolo di narcisismo. Il diavolo una sera sarebbe andato a riscuotere il suo credito, travestito da bello e giovane amante, la sedusse, convincendolo a salire sul suo carro infuocato, finendo poi nelle acque del laghetto, per tornare all’Inferno.
“Quercia delle streghe” è il nome con cui è stato ribattezzato nel tempo il monumentale albero che, da secoli ormai, abita San Martino in Colle, che pare fosse ritrovo di streghe che compivano le loro danze e i loro riti. Un secondo aneddoto collegherebbe la quercia alla fiaba di Pinocchio. Sarebbe qui che il noto burattino avrebbe sepolto i soldi nel suo percorso verso il paese dei Balocchi.
Il diavolo non popola solo le leggende della città di Lucca ma anche quelle della Lucchesia, dove a Borgo a Mozzano si staglia in tutta la sua imponenza il rinomato Ponte del Diavolo. Qui, infatti, nella suggestiva cornice del fiume Serchio, si erge maestoso il Ponte della Maddalena, detto “Ponte del diavolo”. Questo alle porte di Lucca non è l’unico ponte ad avere questo sinistro appellativo. Ve ne sono diversi sparsi in Italia e nel resto del mondo. Si racconta che, per realizzare il ponte, il costruttore fosse giunto ad un punto fermo.
Invocò il diavolo di terminare l’opera al suo posto e il Signore delle Tenebre accettò. Gli pose una sola condizione, quella di sacrificare il primo che fosse passato sul ponte e lo avesse oltrepassato. Il costruttore acconsenti e, al momento di riscuotere la sua anima, il diavolo si trovò di fronte un cane, che lui stessoportò via negli abissi del Serchio.
Il visitatore della città di Lucca non può esimersi da una visita panoramica delle mura che circondano la città. Lucca è un crogiuolo di vie e stradine, complice l’assetto urbano della città che si è sviluppata attraverso varie epoche, da quella medievale al Rinascimento, fino ad approdare all’epoca napoleonica.

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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