#storia&viaggi. Il CAMMINO DEI POPOLII Vichinghi, terrore dei mari medievali del Professor Giulio Pavignano

Tutti l’abbiamo visto in qualche film o documentario: la nave vichinga solca veloce le acque, con una scultura terrificante sulla prua; i guerrieri dai baffi lunghi e gli elmi cornuti scendono sulla riva, mentre le popolazioni dei villaggi costieri fuggono in preda al terrore, abbandonando ogni avere pur di salvarsi la vita.

Forse questa iconografia è un po’ stereotipata, ma non v’è dubbio che in buona parte corrisponda alla realtà: per circa tre secoli (dal IX all’XI) le razzie e le conquiste dei vichinghi interessarono vaste aree dell’Europa, giungendo in alcuni casi – contrariamente a quanto si pensa- anche molto lontano dalle coste (ad esempio, nell’845 risalirono la Senna e saccheggiarono Parigi, incursione che nei decenni seguenti venne ripetuta almeno altre due volte). Ma chi erano i Vichinghi? Erano un popolo composito, proveniente dalle regioni costiere di Danimarca e Scandinavia (vichinghi deriva forse da vik, “baia”); dedito in origine al commercio, scoprì come fosse redditizio affiancare all’attività mercantile la pratica del saccheggio via mare, o, in alternativa, il ricatto che esigeva il pagamento di forti somme per evitare incursioni e distruzioni (come il Danegeld, il “soldo dei danesi”, che veniva imposto soprattutto nelle isole britanniche).

Quattro furono le direzioni dell’espansione vichinga. Per via di terra, scesero lungo tutto il continente e raggiunsero Bisanzio, per commerciare e diventare soldati scelti dell’Impero d’Oriente (la celebre “guardia varangiana”). In Francia non compirono soltanto sistematiche campagne di saccheggio, ma nel 910 ottennero in feudo una regione del nord che diventerà la Normandia (cioè la terra dei Normanni, “gli uomini del nord”): da lì un secolo più tardi un loro sovrano, Guglielmo il Conquistatore, darà il vittorioso assalto al trono inglese. Costeggiando l’Europa atlantica, si spinsero nel Mediterraneo e sbarcarono in Italia prima come soldati di ventura, poi come fondatori di un nuovo regno in Sicilia e in Italia meridionale: da una loro regina, Costanza d’Altavilla, avrà i natali Federico II. Infine, dopo aver fondato insediamenti in Irlanda (tra cui Dublino), Islanda e Groenlandia, si spingeranno intorno al Mille fino alle coste canadesi. Sono dunque loro i veri scopritori dell’America, essendoci arrivati cinque secoli prima di Colombo? In assoluto sì, ma dal momento che quei gruppi non tornarono indietro e si estinsero lì, non crearono un vero contatto tra le due sponde dell’Atlantico.

I Vichinghi hanno sempre goduto di una cattiva fama, che dopo quanto abbiamo detto appare in gran parte meritata! Ma si avrebbe torto a non attribuire loro alcun merito: se l’Inghilterra si trasformò da una terra debole e divisa in un regno forte si deve all’intervento normanno, e allo stesso modo la nascita di una solida monarchia nel sud Italia avrà importanti riflessi sulla storia dell’Impero e del papato. Un’altra prova di come nella storia il grigio sia assai più diffuso del bianco e del nero…

Professor Giulio Pavignano

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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