IL CAMMINO DEI POPOLI. Il giuramento di Strasburgo: alle origini di Francia e GermaniaIl giuramento di Strasburgo: alle origini di Francia e Germania

14 febbraio 842: a Strasburgo si incontrano Carlo il Calvo e Ludovico, nipoti di Carlo Magno in quanto figli del suo figlio e successore Ludovico il Pio. L’Impero è in subbuglio: se alla morte di Carlo Magno la successione non aveva creato problemi, poiché un solo figlio maschio era sopravvissuto alla lunga esistenza del padre (72 anni: un record, per l’epoca), quando venne a mancare Ludovico il Pio si era creata una situazione critica. Tre erano infatti i figli maschi che, secondo le consuetudini del popolo franco, avrebbero dovuto spartirsi l’impero: i due sopra citati e Lotario, il primogenito. Gli accordi prevedevano che quest’ultimo ereditasse il titolo imperiale e la sezione centrale del territorio, dalla capitale Aquisgrana fino all’Italia centrale; a Carlo il Calvo doveva andare la parte occidentale, cioè più o meno Francia, Belgio e Paesi Bassi, e a Ludovico la parte orientale, che comprendeva buona parte dell’attuale Germania e altre regioni ancora più a est ( e per questo verrà soprannominato il Germanico). Ma Lotario tergiversava e non concedeva ai fratelli quanto promesso: per cui Carlo e Ludovico si incontrarono e strinsero un patto, in cui si impegnavano a darsi manforte contro il fratello maggiore e a non tradirsi a vicenda- cioè, in sostanza, a non firmare una pace separata con Lotario. E, com’era consuetudine nel Medioevo, un accordo così importante doveva essere suggellato con un giuramento pubblico.

L’alleanza tra i due fratelli si rivelò vincente: l’anno successivo, con gli accordi di Verdun Lotario cedette e concesse i territori previsti dal patto di successione. Ma il giuramento di Strasburgo ha rivestito grande importanza non solo per le vicende imperiali, ma almeno per altre due ragioni. La prima è legata alla storia delle lingue: il testo del giuramento venne stilato in una duplice redazione, una in antico tedesco e l’altra in proto-francese. Per essere ben compresi dalle truppe, ognuno dei fratelli lesse pubblicamente il giuramento nella lingua parlata dall’esercito dell’altro: Carlo parlò quindi in alto tedesco, e Ludovico il Germanico lo imitò in antico francese. Il documento rappresenta quindi una delle primissime testimonianze dell’evoluzione delle lingue europee: in particolare, se prendiamo in considerazione il francese si tratta di una delle più arcaiche attestazioni di lingue neolatine (vale la pena ricordare che le prime testimonianze di testi italiani arriveranno almeno cent’anni più tardi).

La seconda ragione è che l’accordo tra i due fratelli, che come abbiamo detto verrà suo malgrado imposto anche a Lotario, stabilì una chiara divisione tra le terre occidentali ed orientali dell’Impero. Al momento, questa separazione apparve come il frutto di un accordo politico contingente, che non determinava una separazione definitiva: ma in realtà avvenne proprio così. Le terre di Carlo divennero il primo embrione della futura Francia, che non sarebbe mai più tornata sotto l’Impero; le terre di Ludovico, invece, costituirono il punto di partenza per la nascita di un nuovo impero, sostanzialmente germanico, la cui eredità sarebbe stata raccolta dagli Ottoni, dagli Svevi e dagli Asburgo, per approdare infine alla Prussia e alla Germania moderne. Qui nascono dunque Francia e Germania, storiche e secolari rivali nel cuore dell’Europa e forze egemoniche e trainanti dell’Unione europea di oggi.

Professor Giulio Pavignano

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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