Lo chef ha sempre ragione #vitadaboomer di Roberto Pareschi

Viviamo da tempo in una epoca strana.
Dove accanto a spaventose sacche di povertà e quindi di fame si affianca invece il vero e proprio culto esasperato ed esagerato per la cucina di “ alta scuola”.
Molto tempo televisivo, che potrebbe essere speso per trasmettere programmi magari di tipo culturale, viene invece speso per descrivere nei minimi dettagli ricette più o meno complesso. Più o meno nate sul territorio, più o meno originali.
Niente di male, per carità.
Mangiare è un piacere e come tale va giustamente valorizzato.
Ma non posso fare a meno di rifarmi a un tempo in cui mangiare era , come dire, una specie di privilegio di cui si doveva rendere conto in primo luogo a se stessi e poi al lavoro dei propri genitori o alla fortuna di essere nati nella parte fortunata del mondo.
Io con questi concetti magari costrittivi, forse generatori di infelicità e certamente coercitivi ci sono nato e ancora non me ne sono liberato.
Ricordo ancora i riti della nostra tavola.
“ Non si lascia nulla nel piatto ! “
“ Si mangia quello che c’è ! “
Per non parlare della colazione fatta con il pane avanzato la sera precedente o la minestra riscaldata.
Insomma si aveva con il cibo un rapporto quasi di sudditanza e
magari di imbarazzo.
Le esagerazioni attuali dunque mi disturbano. Lasciamo perdere le
polemiche sulla pizza a 30 euro oppure il rotolino di spaghetti perduto in un piatto gigantesco offerto dai ristoranti quattro stelle come alta cucina.
Queste cose fanno parte di quella cultura dell’apparenza di cui oggi noi tutti siamo prigionieri.
Ma trasformare chef in divinità, il cibo in cultura , l’esagerazione in normalità non è una operazione, secondo me, corretta.
E’ invece un vero e proprio tradimento.
Dunque quando voglio provare un poco di tenerezza e consolarmi per la mia negatività ripenso con nostalgia ai gusti di mio nonno, contadino sferzato dalla terra, che aveva solo due “ esperienza sensoriali” e due metri di valutazione dei ristoranti : un abbondante risotto e un buon bollito con le salse

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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