Con la terza domenica di quaresima iniziano i grandi vangeli giovannei, ascoltiamo delle pagine molto belle e importanti per il cammino catecumenale della quaresima.
Anche se siamo battezzati ogni anno siamo chiamati a riprendere l’itinerario catecumenale per prepararci al battesimo pasquale ossia riprendiamo in seria considerazione il fatto di essere battezzati.
Per sperimentare la consapevolezza della bellezza del nostro essere cristiani e consacrati.
In questa domenica ci è proposto l’intero capitolo IV, l’incontro di Gesù con una donna samaritana, una donna che si rivela presto con trascorsi personali lontani dal progetto di Dio, il fatto stesso di andare ad attingere acqua a mezzogiorno, nell’ora più calda, quando non c’è nessuno è significativo
del fatto della sua marginalità dalla comunità.
L’incontro con Gesù cambia la vita, Lui va oltre la miseria della donna , le dice dammi da bere parla con lei , pensiamo in quel tempo in cui vi era sobrietà nel parlare con donne, e poi è una samaritana, considerata come una pagana, non l’ha condannata ne umiliata le ha fatto comprendere il suo essere,
le ha promesso un acqua viva.
Immaginiamo noi di essere presso quel pozzo, nell’ora più calda e faticosa della nostra vita, anche noi con la nostra brocca in cerca di pozzi per dissetare la nostra sete, trovare qualcosa che ci disseta, ci soddisfa, in una società come quella di oggi del consumismo dell’usa e getta, della sensazione, del solo sentire ( non mi ci sento più….), cerchiamo di dissetarci in qualcosa ma poi rimaniamo
insoddisfatti.
E proprio quando ci rendiamo conto del vuoto dentro di noi incontriamo Gesù, Lui ha sete della nostra sete di Lui, il punto di partenza è la nostra sete, il nostro rapporto con Dio non deve essere di dovere, di etica, ma partire sempre dalla nostra insufficienza , la sete come sappiamo è un impulso fortissimo,
misura la nostra fragilità.
Gesù apre il nostro cuore, per riconoscere il dono di Dio in noi, mette davanti a noi la verità sulla nostra vita, la pienezza è l’incontro con Gesù, le cui parole sono per noi sorgente d’acqua viva.
La donna lasciò la sua anfora, alla fine non ha bevuto né Gesù né lei, l’incontro vero con Dio è ciò che veramente ha dissetato, la donna ha lasciato là tutte sue le sue preoccupazioni, i suoi peccati, ha trovato l’acqua viva!