Cari amici, è trascorsa la prima settimana di quaresima. Per me un periodo di maggiore vicinanza al Signore con una preghiera un po’ piu fervente. Ho avuto occasione di ascoltare una catechesi sulla preghiera che mi ha fatto riflettere. Quante volte pregando Dio ci rivolgiamo a lui convinti che ciò che stiamo chiedendo sia giusto e, di conseguenza , lo aspettiamo convinti che sarà esaudito così come lo aspettiamo? Diventa però un problema quando lui non ci accontenta, non realizza ciò che gli abbiamo chiesto. Ed ecco allora il rischio di sentirci delusi e di allontanarci da Dio ed amareggiati. Unitamente alle nostre lecite richieste che per altro il Signore ben conosce, sarebbe buono aggiungere “sia fatta la tua volontà” come se ci confidassimo con Dio dicendogli :tu sai cosa c’è nel mio cuore tu sai quali problemi mi affliggono”. Questo potrebbe darci consolazione mentre preghiamo offrendo
problemi e fatiche, una malattia nostra o di qualcuno , sarebbe come dire a Lui che non pretendiamo di suggerire cosa fare. Essendo lui nel nostro cuore sa qual è la via del vero bene per noi. È proprio questo il vertice della preghiera: affidarsi a Dio nel nostro cuore, rimanendo aperti e fiduciosi, consapevoli che Solo Dio sa davvero qual è il nostro bene. Anche Gesù
è passato per questa dura strada e quando nell’orto degli Ulivi chiese al padre di evitare la croce il dolore la morte però poi disse tuttavia non sia fatta la mia ma la tua volontà. Nostro Padre ha a cuore il nostro bene ,la nostra felicità . Così si può migliorare la preghiera perché pur chiedendo ci si affida a Dio e già ci possiamo sentire ristorati. Pace e bene carissimi
Elena Fornara-contg.news