Il pilota sammarinese ha avuto una rapida ascesa e un altrettanto veloce parabola discendente. Ecco la sua storia ricca di alti e bassi.
Nel 2001 il motomondiale è dominato nella classe regina da Valentino Rossi, giovane talento italiano in rampa di lancio, ma in 125 c’è un altro pilota che sta facendo grandi cose con la Gilera.
Il suo nome è Manuel Poggiali ed è un giovane driver che possiede tutto quello che deve avere il campione del nuovo millennio: freschezza fisica, velocità e tanto talento.
Doti importanti che gli consentono di vincere il titolo 125 al termine di un campionato da assoluto fenomeno.
Il suo nome entra nei radar di molte scuderie anche nelle categorie superiori, ma Poggiali decide di correre un’altra stagione in 125 non riuscendo a bissare il successo per pochi punti.
Nonostante il titolo gli sfugga di mano nel finale questa sarà un’annata decisiva per il nuovo step della sua giovane carriera, l’approdo in 250 con Aprilia.
L’esordio nella classe di mezzo a Sukuka arriva nel giorno in cui Daijiro Kato perde la vita, un duro colpo per tutto il movimento che dopo molto tempo torna a fare i conti con la morte. Ma lo spettacolo deve andare avanti.
In griglia di partenza Poggiali è ultimo visto che il sabato le qualifiche non sono andate come sperava, ma sotto il diluvio il pilota compie una rimonta straordinaria e va a vincere, il primo successo di quattro stagionali che gli valgono la vittoria del titolo.
A 20 anni è bicampione del mondo in due categorie diverse, ma quando sembra tutto pronto per la grandezza massima ecco che inizia il baratro.
Il mancato salto in MotoGP per rispettare il contratto con Aprilia che non sta vivendo un momento semplice dal punto di vista economico, i risultati che non arrivano e la depressione si impossessa di lui, andare a correre diventa un peso per Poggiali che non trae più divertimento dalla sua professione.
Anche la morte del padre è un duro colpo per lui e dopo una stagione difficile in 250 ecco arrivare una decisione a sorpresa: il ritorno in 125 per ricominciare da dove tutto ha avuto inizio. La sua stella, tuttavia, inizia ad eclissarsi in maniera inesorabile.
Nelle due stagioni successive non riesce a ripetere i risultati che avevano segnato il suo debutto, le sue prestazioni hanno un tracollo generale: nel 2006 a soli 24 anni Manuel Poggiali annuncia il ritiro.
È svuotato, scarico mentalmente per proseguire ai massimi livelli.
Proverà a rientrare nel Circus nel 2008, ma durerà pochi gran premi prima del definitivo addio alle corse.
Nel 2013 prova l’avventura nel campionato italiano in sella a una Ducati, vincendo anche una gara sul circuito del Mugello. Sarà l’ultimo acuto della carriera di Poggiali che nel 2014 termina la sua esperienza da pilota.
Oggi Manuel Poggiali è un istruttore di guida per il team Gresini e può mettere la sua esperienza a disposizione dei giovani talenti che si affacciano a questo mondo, bellissimo ma dove la pressione può farti male.
È un uomo felice e realizzato, contento di ciò che la vita gli ha concesso in questa nuova fase della sua esistenza.
Dopo quello che ha vissuto un po’ di tranquillità è quello che serve per Manuel Poggiali, un talento che in pochi anni è stato in grado di segnare il motomondiale di inizio millennio.
Stefano Villa-contg.news
Ritratti Sportivi di Stefano Villa. MANUEL POGGIALI, IL PARADISO E L’INFERNO
