Michel Camillo presenta l’artista Cabras

Arcabas è il nome d’arte scelto da Jean-Marie Pirot, nato a Trémery il 26 dicembre 1926 e morto quasi novantaduenne a Saint-Pierre-de-Chartreuse il 23 agosto 2018.

Entrambe le località sono in Francia e anche il papà di Arcabas era francese, mentre la mamma era tedesca. Ciò fece sì che Arcabas, nonostante avesse trascorso l’infanzia a Metz, a un certo punto della sua vita si trovasse nel posto sbagliato al momento sbagliato: nella seconda guerra mondiale Arcabas si ritrovò arruolato nell’esercito tedesco. Tuttavia riuscì a disertare e a rifugiarsi a Parigi. 

Una volta tornata la pace, Arcabas frequentò l’Ecole nationale supérieure des beaux-arts di Parigi e si diplomò nel 1949. L’anno successivo iniziò a insegnare presso l’Ecole des arts décoratifs di Grenoble, dove nel 1960 ottenne la cattedra di pittura, che mantenne fino al 1969. Successivamente insegnò all’Università di Ottawa. 

Solo nel 1972 adottò lo pseudonimo Arcabas, che gli fu suggerito da alcune scritte di protesta dei suoi allievi. 

Uomo di profonda fede, Arcabas sosteneva di essere uno strumento nelle mani del Signore. Il nostro artista era sposato con Jaqueline, deceduta nel 2017 (un anno prima di lui). 

Precisiamo che Arcabas lavorò anche nel teatro come scenografo dal 1961 al 1972. Tuttavia il suo maggiore contributo è stato nelle arti figurative ed è proprio su di esse che si concentrerà la nostra attenzione. Nonostante Arcabas si sia cimentato in svariate tecniche artistiche (scultura, incisione, arazzo, mosaico, vetrate…), la sua tecnica principale è indubbiamente la pittura. La sua principale fonte d’ispirazione è la Bibbia e il suo campo artistico di espressione è l’arte sacra. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, l’opera di Arcabas si segnala per l’inserimento di temi e figure profani all’interno dei cicli religiosi, per l’uso esuberante del colore, che sembra quasi aggredire l’occhio, e per la presenza del color oro, legato alla tradizione dell’arte sacra europea. 

Fra le opere di Arcabas, noi segnaliamo un ciclo di dipinti dedicato al racconto lucano dei pellegrini di Emmaus, che si trova nella chiesa della Risurrezione a Torre de’ Roveri (Bergamo) e fu eseguito nel biennio 1993-94. 

Michel Camillo-contg.news

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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