Sinisa Mihajlovic, ex grande difensore del calcio italiano, soprattutto distintosi nella Sampdoria e nella Lazio, e allenatore, si è spento in una clinica romana a 53 anni.
Orgogliosamente jugoslavo e poi serbo, era definito un sergente per il carattere di ferro e spigoloso.
Nel 2019 l’inizio dell’incubo, quella diagnosi di leucemia mieloide acuta, quando era allenatore del Bologna.
Le cure in ospedale, la malattia che sembra arretrare.
Si arriva al 2021, quando il comune di Bologna gli conferisce la cittadinanza onoraria.
Il 26 marzo 2022, in conferenza stampa, annuncia di doversi sottoporre a un nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della malattia.
Poi arriva la salvezza del Bologna, un avvio di campionato stentato, l’esonero da parte dei felsinei il 6 settembre 2022.
Siamo giunti ai nostri giorni.
Il nuovo ricovero in ospedale per il riacutizzarsi della patologia e poi oggi, 16 dicembre 2022, la triste notizia della sua scomparsa.
Oggi il mondo del calcio è in lutto per l’addio ad uno dei suoi guerrieri più veri.
Luca Dal Bon-redazione. PILLOLE SPORTIVE.
