Nei giorni scorsi ha fatto scalpore il caso di un ventenne vicentino, che dopo aver subito una violenza sessuale ad opera di un trentenne conosciuto su una chat d’incontri, si è rivolto ad un centro antiviolenza, ed è stato respinto in quanto uomo.
Questo fatto si è reso possibile a causa della legge regionale del 2013 che intende sostenere le donne vittima di violenza, ed ha istituito centri gratuiti e sovvenzionati dalla Regione Veneto, proprio per arginare questo triste fenomeno.
Ma ricordiamo che la legge dovrebbe valere per tutti.
Inoltre molti uomini non denunciano per paura di non essere creduti, e per lo stigma sociale di non essere stati abbastanza forti e virili.
Ma la domanda a questo punto sorge spontanea: il caso di Vicenza è isolato, o bisognerebbe ripensare a tutta questa vicenda, innanzitutto dal punto di vista culturale, per tutelare tutte le vittime di violenza, a prescindere dal sesso biologico?
Questo quesito rimarrà probabilmente lungamente insoluto.
Luca Dal Bon-redazione. ATTUALITÀ.
