Al cinema c’è urgente bisogno di una storia !

Vengo da un’epoca lontana durante la quale il cinema era fatto soprattutto di storie e di qualche raro effetto speciale per lo più artigianale.

Nessuno credo possa negare che in quei lontani tempi la narrazione era il fulcro della pellicola e la modellava. Erano storie che ti entravano dentro e ti plasmavano i sentimenti. Perché il cinema era e dovrebbe essere ancora emozione.

Una vera storia aiuta a pensare, obbliga a ragionare e ti induce a esplorare i tuoi limiti.

Giunti a questo punto è però necessario che io mi riveli.

Non riesco più a frequentare ormai da anni le sale cinematografiche.

Sono vecchio e non accetto la realtà che mi circonda ?

Probabile. Infatti spesso mi ritrovo a rammentare con nostalgia i miei tempi. Ma come faccio a dire che era meglio allora e che oggi non esistono film validi?

Semplicemente io credo che la storia sia scomparsa dagli schermi. Nel 1989 ho visto e rivisto continuamente un film che a mio parere è un vero e proprio capolavoro : “l’attimo fuggente”. Un film ma soprattutto una storia dove nessun dialogo era mai banale. Fatto di immagini capaci di far emergere in poche inquadrature l’ipocrisia del mondo e l’eterno conflitto tra “grandi” e “giovani”.

Poi sono comparsi in poco tempo “ gli effetti speciali”. Una sequela di apparizioni improvvise fatte per attirare l’attenzione dello spettatore attraverso la paura o l’esaltazione.

La fantascienza è il caso più eclatante.

Il genere era un prodotto basato soprattutto su dialoghi conditi da qualche stella e da astronavi in miniatura. Penso a “Star Trek prima serie “, a “ 2001:odissea nello spazio” , a tanti film che prevedevano un futuro migliore e che trasmettevano segnali positivi. Oggi la fantascienza è soprattutto rumore, battaglie cosmiche, cannoni laser, sangue vesuviano.

In queste storie “gli effetti speciali” non sono neppure il “ sugo sui maccheroni”. Sono invece forse il piatto bianco e dozzinale in cui servire la pasta. Ma null’altro. Sono apparenza e non sostanza. Qualcosa che impressiona ma non riesce a far pensare.

Sono insomma il nulla pieno di colori e di suoni.

Roberto Pareschi

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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