#vitadaboomer di Roberto Pareschi
Io mi chiedo perché , anche nelle piccole cose di tutti i giorni, noi
tutti abbiamo perduto il senso della misura.
Ai miei ormai lontani tempi una cosa , un paesaggio, una persona
erano belli. Graziosi. Piacevoli. Il campione sportivo intervistato alla
televisione storpiava le parole e qualche volta si lasciava andare a
un pianto liberatorio. C’era nella pacatezza di questi termini e di
questi atteggiamenti una sorta di piacevolissima timidezza che
permeava quel mondo ovattato e rispettoso delle regole.
Esisteva sempre in noi la sensazione che le cose fantastiche, da
mozzare il fiato, stupende fossero ben altre !
Per questa ragione io sono convinto che questo abuso di termini,
vere e propri “ fuochi artificiali” lanciati da commentatori,
personaggi televisivi o semplici individui sia in qualche modo un
segnale dei tempi.
Non esiste più la normalità delle cose e di riflesso la normalità delle
discussioni.
Tutto viene portato alle estreme conseguenze.
Pochi giorni fa ho ascoltato un commentatore di una televisione
affermare che un certo goal era stata “ una apoteosi divina “ !
Quando si perde il senso della misura ci sono poche considerazioni
da fare. Io mi accontento di farne una sola.
Più una cosa è definita “incredibile” più si perde il senso di quella
apparenza. Più un paesaggio è definito “da mozzare il fiato “ più
non è entrato nei nostri cuori. Più una persona è “fantastica” più quella persona ci è indifferente.
Per essere brevi : anche le nostre emozioni sono diventate una
abitudine ripetitiva e non si prova più di fronte alle solite cose nessun coinvolgimento emotivo.
Questo e non altro è d’avvero incredibile.
Roberto Pareschi-Redazione