Fra i quadri di Pietro Tagliabue abbiamo deciso di presentarne tre: Ottobre ad Arenzano, un acrilico su tela del 2016; Gaia, realizzato nel 2018 mediante acrilico e materia su tela; Virginia, anch’esso prodotto con acrilico e materia su tela.

Proponiamo inoltre dei commenti all’opera di Tagliabue scritti da alcuni critici d’arte. Sull’Archivio Monografico dell’Arte Italiana dell’aprile 2019 si legge: <Attraverso la sua arte Pietro Tagliabue evade dall’oppressione di un mondo talvolta complesso e contraddittorio. Una pittura surreale dai silenzi metafisici dove protagonista è l’enigma, le immagini rappresentate sono ambigue e nello stesso tempo emanano sensazioni; a differenza della pittura metafisica, Pietro Tagliabue declama aspetti fisici e sentimenti che nascono dalla sua individualità nel rapportarsi con la vita>.

Sul nostro artista così ha scritto Valeria Modica: <La luna illumina una dimensione onirica, complice di sentimenti interiori, riflette gli aspetti malinconici della vita […] i personaggi enigmatici emergono privi di emozioni, popolando un contesto pittorico dove l’uomo si estranea e si decontestualizza attraverso la natura inanimata>.

Infine, riportiamo queste parole di Rosita Taurone: Tagliabue <è pittore d’atmosfere cupe, sospese, dove le figure umane sono avvolte dal silenzio e dall’eco di spazi vuoti. La sospensione surreale dei corpi che figurano nei terribili sfondi blu, è l’atmosfera che descrive al meglio il suo clima creativo […] la sua produzione artistica, in bilico tra figurazione e astrazione, mette in discussione il rapporto tra uomo e spazio>.
Michel Camillo-Redazione