
Abdullah Maksour, giornalista e romanziere arabo, nato in Siria nel 1983. È un formatore internazionale in materia di sicurezza e sicurezza sul lavoro per giornalisti e si occupa di luoghi di conflitto e tensione.
La sua trilogia di romanzi “Days in Baba Amr”, “Back to Aleppo” e “The Path of Pain” è stata considerata uno dei primi romanzi che trattava i dettagli della guerra siriana.
Il suo nuovo romanzo “2003” parla dell’invasione dell’Iraq e delle forze che controllano la Mesopotamia, dove la realtà non riconosce una vita sicura. Un romanzo che racconta la marcia di oltre 100 anni di sconfitte e sconfitte. Attraverso la biografia dei suoi eroi, il primo nonno, la sua storia inizia nel 1907 fino alla fine degli anni Quaranta, e poi la vita del nipote dal 1982 fino al 2005, e sono dei veri e propri personaggi.
Nel suo libro, Figli del mare, Abdullah Maksour presenta una breve biografia di due fasi della sua vita tra il 2003, il 2004 e il 2014, in cui racconta i dettagli della sua esperienza carceraria e del suo viaggio alla ricerca di una patria.
Abdullah Maksour non riconosce il cosiddetto rituale della scrittura, e il suo lavoro sulla storia nel romanzo “2003” non è una fuga dalla realtà, ma piuttosto un tentativo di riprodurla e sfruttare gli eventi e le svolte nel corso della storia per scrivere una narrazione parallela alla realtà.
Abdullah Maksour scrive di persone che conosce con tutte le loro contraddizioni e destini che non hanno avuto mano nella scelta.
Redazione-c.s