
Prosegue il viaggio della nostra Rivista contg.news a incontrare alcuni esponenti politici dei vari partiti . In seno alla legge sulla par condicio tenderemo a fare più o meno a tutti le stesse domande anche per marcare l’indipendenza della rivista stessa che ha il compito di fornire a voi lettori un pensiero su chi votare alle prossime elezioni. Oggi con noi Giuseppe Paschetto, candidato nel collegio Piemonte 2 Biella-Vercelli per il Movimento 5 Stelle
Giuseppe Paschetto grazie per la disponibilità a questa Intervista.
Da dove è nata la sua passione per la politica?
La mia passione per la politica viene da lontano. Fin da giovane ho svolto diversi ruoli di carattere amministrativo.Sono stato per diversi anni assessore al comune di Cossato all’ambiente.Ecco in particolare ambiente le scuole sono i miei ambiti preferenziali. Poi ho trovato nel Movimento 5 Stelle la sintesi dei principi e dei valori in cui ho sempre creduto per cui ora sto continuando la mia attività politica in questo movimento.
In un clima di ripresa e resilienza come quella in atto a fronte delle difficoltà avute dalla pandemia quale proposta economica avete per l’Italia come Movimento?
La proposta economica è quella condensata nei famosi punti esposti nella crisi di Governo da parte di Conte a Draghi e direi che a qualsiasi proposta economica sovrintende la necessarietà ambientale perchè non può esserci uno sviluppo economico senza la sostenibilità ambientale. In perfetta sintesi è nel Super Bonus 110% per la ristrutturazione edilizia e il risparmio energetico. E’ la chiara dimostrazione di come si possano abbinare benefici ambientali, benefici per l’imprese, e pure per i cittadini. Per cui la proposta economica è variegata da parte del Movimento 5 Stelle a 360° . Punta una particolare attenzione per le piccole medie imprese, punta al contrasto della decolalizazione, al potenziamento del fondo della salvaguardia per le imprese con la possibilità dello Stato di intervenire fino a dieci milioni di contributo. La proposta di uno statuto per l’imprese oltre a uno statuto per i lavoratori. Poi chiaramente le politiche economiche si intrecciano con le politiche fiscali con i diritti dei lavoratori giovani. Noi puntiamo al salario minimo. Questa è una delle proposte chiave. Salario minimo di nove euro all’ora all’ora. Al di sotto si tratta di salari non dignitosi. Alla stabilizzazione e al potenziamento della organizzazione del Super Bonus che si basa sulla cessione dei crediti. Ovviamente non possiamo pensare alla pratica dei tirocini gratuiti che penalizzano i lavoratori precari. Sui lavoratori precari già molto è stato fatto ma noi continueremo a lottare alla pratica al precariato.
I Giovani sono sempre in difficoltà a costruirsi il proprio futuro lavorativo e il proprio domani. Quali politiche secondo lei lo Stato dovrebbe attuare?
Anche in questo caso le politiche per i giovani sono condensate in alcuni punti chiave del nostro programma. Essere giovani oggi purtroppo significa avere difficoltà a organizzare il proprio futuro per mancanza di lavoro e posto di lavoro stabile. Per una pensione che diventa sempre di più un miraggio ovvero costruirsi una vita familiare a una vita di una casa. Per cui puntiamo a incentivare l’imprenditoria giovanile in particolare con la sburocratizzazione delle start up a una politica di sgravi per l’acquisto di una casa per gli Under 36.Allo stesso modo per gli Under 36 crediamo di potenziare le imprese per i lavoratori giovani. Rivoluzionario è il riscatto gratuito della Laurea che punta a riconoscere gli anni di impegno nello studio . Per la pensione pensiamo a una pratica di garanzia pensionistica che punti a colmare il lavoro precario che tocca molti giovani.
Per lavoro precario cosa si intende e quali sono i benefici e i supporti che possono essere licenziati alle persone in difficoltà?
La misura rivoluzionaria messa in campo dal Governo Conte I è il reddito di cittadinanza. Non è una pura misura assistenziale ma tende a portare l’ingresso nel mercato del lavoro. Il reddito di cittadinanza per alcune forze politiche dovrebbe essere abolito ma ha evitato una vera e propria crisi sociale permettendo a moltissime famiglie, moltissimi milioni di cittadini di riuscire a avere una vita dignitosa.
Sanità. Quali proposte avreste in materia per le fasce più deboli e che cosa si potrebbe migliorare nei nostri nosocomi cittadini?
La proposta e la riforma principe parte dal titolo V della Costituzione. Diciamo che come Movimento 5 Stelle puntiamo al ritorno del Sistema Sanitario a livello nazionale perché la gestione regionale ha dimostrato come ; al di là di garantire una efficienza se non in casi eccezionali; si è dimostrata una disparità. Il ritorno al Sistema Sanitario a livello nazionale per garantire i diritti di tutti. Un miglioramento dell’accesso alle terapie innovative avanzate.Poi c’è il problema del pronto soccorso in cui i medici stanno fuggendo in quanto vi è una carenza della medicina territoriale. Puntiamo quindi molto alla medicina territoriale. Non capiamo perchè debba essere delegata a privati . Non capiamo perchè la Sanità debba essere un buisness mentre per lo Stato il pubblico debba essere un deficit con l’inefficienza e tempi di attesa intollerabili. L’aumento della retribuzione dei medici che sfuggono dal pubblico per inserirsi al privato. Vogliamo incrementare le pensioni di invalidità, la sperimentazione di housing per chi si ritrova in situazioni di difficoltà affinchè possa avere così l’accesso possibile alla vita autonoma sociale indipendente.
Scuola. Quali sono secondo lei le migliorie che si potrebbero apportare e i pregi che già ha l’istituzione scolastica?
Il programma del Movimento 5 Stelle si concentra su un programma di motivazione, recupero motivazionale degli insegnanti da acquisire a un aumento di stipendi per portarli a livelli medio europei. Il potenziamento di psicologi e pedagogisti in supporto agli insegnanti visto che a causa della pandemia le situazioni di disagio si sono acuite. Poi la particolare proposta di creare un gran numero di scuole dei mestieri. Io ci aggiungerei il problema cronico delle cosidette ” Classi Pollaio” . Penso che chiunque sia il governo che si troverà a gestire il sistema italiano nei prossimi mesi , nei prossimi anni dovrà prendere in mano questo problema perchè non si può fare scuola in modo moderno. Poi una formazione universitaria con canali distinti per chi si vuole indirizzare alla professione di insegnante per la quale occorre motivazione e formazione adeguata. Sempre per l’università si punta alla riduzione del numero chiuso, al netto potenziamento dei fondi di bilancio per la ricerca con la possibilità di accedere ai risultati che devono essere pubblici.
Diritti Civili. Qual’è la posizione del Movimento su questo argomento?
Di diritti civili si è parlato più volte anche in questi ultimi mesi della legislatura quando sono arrivate in aula provvedimenti importanti come la parità di genere , la cannabis, il contrasto all’omontrasfobia. Purtroppo è finito tutto in nulla perchè non si è riusciti a trovare un accordo. Penso che in Italia ci sia ancora un forte deficit nel campo dei diritti civili . Il Movimento 5 Stelle è a favore di quanto citato. Qualsiasi sia nei prossimi mesi la nostra posizione ci batteremo su queste scelte enormi passino visto che lo richiede il Paese.
Quali riforme per la Giustizia?Cosa ne pensa della separazione delle carriere e in caso succedesse della responsabilità civile dei magistrati in caso di errore o di colpa.Inoltre oltre alla questione sui tempi dei processi secondo lei come è inserita e soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio della resa sui dipendenti pubblici assegnati ai tribunali come le sembra?
La risposta è stata data dai cittadini. Si sono tenuti recentemente i referendum. Alcune forze politiche hanno spinto appunto nella direzione del cambiamento di norme quali erano. I referendum sono andati incontro a un fallimento perchè sono stati posti quesiti molto tecnici. In alcuni casi sarebbe stato pericoloso che certe norme fossero passate. Io dico solo che la via maestra era tracciata dall’ex ministro Bonafede il quale era l’ispiratore della legge spazzacorrotti , la riforma del sistema della crisi, del sistema della giustizia italiana che va esattamente in direzione diversa dalle proposte fatte dalle altre forze politiche. Noi siamo contrari dalle ingerenze del governo nel rispetto del sistema legislativo verso il sistema giudiziario . Ingerenze come quelle citate ovvero che il Parlamento possa decidere quale priorità abbiano certi processi rispetto agli altri. Questa è una gravissima ingerenza. Così come siamo contrari ad ogni forma politica sull’operato delle procure.
Dei Governi Conte c’è qualcosa secondo lei che si poteva correggere o potenziare ?
A posteriori è sempre possibile dire che si poteva fare meglio o di più. Un elemento da tenere conto è la pandemia, Conte si è trovato a governare in uno dei periodi più difficili della storia repubblicana. Sicuramente uno snodo è stato all’inizio del 2021 quando Renzi ormai esperto in questo campo ha tramato e messo a tappeto il governo. Forse in quel caso si poteva trovare una strada di uscita diversa visto il credito internazionale del Presidente Conte . Un credito che Conte che continua ad avere sia in Italia che all’estero.
Alcuni leader democratici definiscono che la fine del Governo Draghi sia dovuta principalmente a causa del Presidente Conte. Cosa ne pensa lei e come risponde a queste allusioni?
I fatti lo dimostrano chiaramente . Non vi è alcuna responsabilità. Conte del Movimento 5 Stelle ha ricevuto la critica era quella di andare a elezioni anticipate nella crisi del Governo Draghi . I motivi per altro della crisi del Governo erano evidenti mentre alla Camera si era mantenuta la fiducia al Senato vi era un pacchetto ” prendere o lasciare” .Pacchetto che includeva l’inceneritore. Il Governo se avesse voluto andare avanti l’appoggio l’avrebbe avuto. La cosidetta agenda Draghi di cui si è parlato come fosse un tocca sana nelle settimane scorse vede ora un archiviazione totale. La responsabilità ad aver messo in crisi il Governo Draghi non può essere attribuita a Conte.
Se dovesse essere eletto quali progetti intenderebbe portare a Roma per i Biellesi e i Piemontesi?
Un progetto che guardi allo sviluppo economico legato alla sostenibilità ambientale. Ho già avuto modo di parlarne secondo me la strada dovrebbe essere la creazione di un distretto agricologico che oltre a guardare la manifattura e l’industria guardi il patrimonio ambientale , culturale , agricolo che possiede. Quindi dopo il primo esempio mondiale che è la Valposchiano in Svizzera grosse potenzialità di attrattiva verso l’esterno potrebbe avere una iniziativa di questo genere che a carattere sperimentale potrebbe costruire strade per altri territori.
Noi la ringraziamo del suo tempo .
Grazie a voi e buon lavoro.
Il direttore
Emanuele Dondolin
Si ringrazia Marco Lamantia della Redazione di contg.news per la collaborazione alla stesura dell’articolo