Fiori e candele, 100 giorni dopo l’assassinio di Shireen, sono ancora presenti e accese nel suo ufficio presso la sede di Al-Jazeera a Ramallah. I suoi colleghi, tra cui la fotografa Majdi Bannoura, raccontano un viaggio durato 25 anni, dal suo primo reportage a Gerusalemme fino a catturare le scene del suo assassinio a Jenin

100 giorni fa, Lina Abu Aqleh non ha ricevuto messaggi da sua zia “Shoucho” come la chiamava, le suona non appena si sveglia senza risposta. E a volte è come 100 anni fa” da quando la sua assenza.

La casa della martire si trova ancora nella città di Beit Hanina nella Gerusalemme occupata, mentre lei l’ha lasciata, la sua famiglia continua ad innaffiare i suoi fiori, di cui si è sempre presa cura. Il suo cane (Filfel) la sta ancora aspettando, annusando le sue borse, che è tornata senza da Jenin. Nel frattempo, la famiglia sta attenta a non pronunciare il suo nome in modo che la sospettosa Pepper non sia preparata dalla sua partenza.

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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