Che forma ha il rispetto?
Che colori ha il rispetto?
Quanto vale… Il rispetto?
Potrebbe essere di un contorno azzurro cielo o potrebbe essere rosso come la passione.
Potrebbe valere molto, per poi essere calpestato.

No, non mi nascondo.
Tante volte io l’ho… Come dire! Si ecco!
Semplicemente gli ho mancato di rispetto.
Ma a chi direte voi?
Al Sentimento con la S maiuscola.
A quel Sentimento che porta a riconoscere la personalità stessa di qualcuno e…
A non offenderlo.
Quante volte ho sbagliato!
Per quanto possa valere, chiedo scusa.

Ogni sbaglio un insegnamento, ogni insegnamento una speranza per un futuro più rispettoso.
Ma con chi si sbaglia?
Con gli altri e/o con noi stessi?
Io, nel mio piccolo, sono convinto o almeno penso che si sbagli sempre prima con noi stessi.
Perché se giudichiamo, se critichiamo, se prendiamo a pugni anche solo a livello morale qualcuno, lo facciamo per una forte mancanza nei nostri confronti.

Che rispetto posso dare a chi incontro ogni giorno se non sono io il primo a rispettare me?
Quante mattine lavandomi la faccia mi sorrido allo specchio?
Quante mattine e pomeriggi sorrido agli altri?
La sera? Seh… Figuriamoci.
La notte poi, quando chiudo gli occhi e mi tuffo nel sonno profondo, non ho nemmeno più l’energia di nuotare nei miei pensieri ma mi resta solo la consapevolezza che domani sarà un nuovo giorno.

E allora se non è stato oggi, che sia domani.
Che il domani che sarà possa essere un lembo di cielo azzurro che mi abbraccia nel rispettoso calore di un volersi bene.
Volersi bene con se stessi e verso gli altri.
Cercare di sostenere e cooperare con ogni singolo dettaglio di noi.
Collaborare, spalleggiare e dare man forte con ogni singolo intorno a noi.

Ma partiamo da noi.
Sorridiamoci al mattino davanti allo specchio e lasciamoci trasportare dalla corrente del rispetto in armonia con noi, con tutti, con il cielo.
Grazie
Ciao
A domenica prossima
Francesco Pincin–scrittore e autore di Pura Linfa
