Il tecnico di Certaldo ha raggiunto il punto più alto della sua carriera, almeno finora…
Alzi la mano chi aveva pronosticato una stagione di questo tipo del Napoli di Luciano Spalletti, capace di trovare vittorie a ripetizione in campionato e Champions League.
Chi vi scrive tiene giù la mano, in quanto il mercato estivo sembrava aver indebolito o comunque rivoluzionato la rosa dei campani dopo le partenze di pilastri come Koulibaly, Insigne e Fabian Ruiz. Niente di tutto questo.
Alcune intuizioni di mercato, su tutte Kvaratskhelia, e soprattutto il lavoro di Luciano Spalletti hanno permesso al Napoli di vivere una stagione sempre in quinta marcia che ha portato risultati eccezionali.
E qui diventa doveroso un approfondimento sull’artefice del capolavoro azzurro: Luciano Spalletti.
Il tecnico toscano che con qualità e capacità ha costruito per il suo gruppo un’idea da raggiungere giorno dopo giorno attraverso il lavoro in allenamento e il sacrificio per il bene della squadra, un moderno Tony D’Amato che è riuscito a fare centro nella testa dei suoi giocatori che per lui si butterebbero nel fuoco, esattamente come i ragazzi allenati da Al Pacino in “Ogni Maledetta Domenica”.
Un giusto premio per Spalletti che nelle sue precedenti esperienze italiane non ha sempre ottenuto i riconoscimenti che meritava.
Non li ha ottenuti a Roma dove ancora oggi viene ricordato più per aver “posto fine” alla carriera di Francesco Totti rispetto ai trofei portati nella bacheca giallorossa.
Non li ha ottenuti nemmeno nella Milano nerazzurra che prima del suo arrivo non sentiva la musica della Champions League da diverse stagioni, dimenticato troppo presto per lasciar spazio all’eterno rivale interista Antonio Conte.
Eppure proprio il tecnico salentino è riuscito a vincere lo Scudetto sfruttando anche l’intelligenza tattica del pivot Marcelo Brozovic, messo in quella posizione del campo proprio da Spalletti dopo anni di esperimenti falliti che avevano portato il croato a un passo dalla cessione.
E quella di trovare la collocazione perfetta per i centrocampisti è una delle prerogative dell’ex allenatore di Udinese e Zenit se pensiamo che oltre a Brozovic anche Lobotka, dopo un periodo incolore, è diventato un perno imprescindibile grazie a Spalletti.
Quella che si sta concludendo e coronata a Udine la scorsa settimana è la stagione della definitiva consacrazione per Luciano Spalletti, un tecnico che merita tutte le soddisfazioni che sta raccogliendo.
Stefano Villa-reporter cooperator contg.news
L’opinione sportiva di Stefano Villa: ODE A LUCIANO SPALLETTI
