#sport. Ritratti Sportivi di Stefano Villa ci presenta IL GRANDE TORINO, LA PIÙ FORTE SQUADRA DI SEMPRE

La compagine granata che ha dominato il secondo dopoguerra ha concluso tragicamente il suo percorso sulla collina di Superga il 4 maggio 1949.

4 maggio 1949, una data destinata a restare impressa nei libri di storia italiani.
Quel giorno il Grande Torino stava tornando in Italia da Lisbona dopo aver disputato un match amichevole contro il Benfica.
Il capitano dei lusitani Francisco Ferreira non navigava in buone acque dal punto di vista finanziario e aveva chiesto al suo amico e “collega di fascia” Valentino Mazzola di disputare questo incontro che avrebbe garantito un grande incasso al club e che sarebbe finito, in parte, nelle sue tasche. Dopo tutto chi non voleva veder giocare il Grande Torino?

I granata, seppur provati dai numerosi impegni, non si sottraggono a questa promessa e giocano quella partita perdendola 4-3.
I giocatori non vedono l’ora di tornare in Piemonte per un po’ di meritato riposo. Per velocizzare il rientro chiesero di atterrare a Torino e non a Milano come inizialmente previsto, una scelta che si rivelerà fatale.

Le condizioni atmosferiche sono critiche e l’apparecchiatura dell’aereo improvvisamente smette di funzionare: il pilota è convinto di viaggiare a 4000 metri d’altezza, in realtà sono poco più di 400.
Il velivolo si schianta contro la basilica di Superga disintegrandosi: nessuno dei passeggeri riuscirà a salvarsi.

Sul posto si precipitano immediatamente i cappellani della basilica e una folla di curiosi, richiamati dal terribile schianto, che vogliono capire cosa è successo e chi sono le vittime di questo disastro aereo.
Era proprio il Grande Torino capace di vincere quattro Scudetti nel dopoguerra (l’ultimo postumo), spazzato via in un sol colpo da quella che ancora oggi viene ricordata come una delle più grandi tragedie aeree di sempre.

Nei giorni in cui si celebra il 74° anniversario di quel triste evento siamo qui a ricordare quella squadra carismatica e invincibile capace di vincere Scudetti a ripetizione.
A loro è stato riservato un destino troppo crudele che però non ha coinvolto solo i presenti su quell’aereo maledetto, ma intere generazioni che sono cresciute con il mito di una squadra che sapeva soltanto vincere.

Stefano Villa-reporter cooperator contg.news

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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