Si festeggia domani il cinquantaduesimo compleanno di Jacques Villeneuve, pilota anticonformista e personaggio di spicco dell’automobilismo di fine anni ’90.
Non dev’esser stato facile portare quel cognome in un mondo che collega Villeneuve al compianto Gilles, eppure il suo erede Jacques è riuscito a ritagliarsi un ruolo di primi piano in Formula Uno e non solo.
Nato a Saint-Jean-sur-Richelieu (Canada) il 9 aprile 1971 Jacques Villeneuve ha le corse nel sangue, nonostante proprio i motori siano stati la causa della morte del padre che con la Ferrari ha scritto pagine di storia pur senza vincere il Mondiale.
Alla fine degli anni ’80, anche grazie all’aiuto dello zio Jacques Sr, il giovane Villeneuve muove i primi passi nel mondo delle corse in Formula Alfa Boxer mettendo in mostra una guida spettacolare ma più controllata di quella di papà Gilles.
La Formula 3, la Formula 3000 e la Formula Atlantic sono gli step successivi della sua maturazione che lo portano a varcare le porte della Indycar e della 500 Miglia di Indianapolis che vince nel 1995 da rookie.
Ormai è tutto pronto per l’approdo in F1 e il primo a credere nelle sue capacità è Sir Frank Williams che dopo un test a Silverstone lo ingaggia per due stagioni: ecco la svolta tanto attesa.
Dopo una stagione da seconda guida come compagno di Damon Hill, nel 1997 la Williams decide di puntare su di lui e al termine di una stagione dominata nella prima fase e con alcuni passi falsi nella seconda è proprio Villeneuve a vincere il Mondiale.
Il rivale principale è Michael Schumacher con la sua Ferrari e al GP di Jerez si decide la stagione: la collisione tra i due alla “Dry Sack” vede Villeneuve proseguire, mentre Schumacher finisce nella sabbia.
Una stagione da incorniciare che gli permette di riuscire dove suo padre, probabilmente per la mancanza di tempo, non era arrivato. Dopo il 1997 segue però un veloce declino.
Un quinto posto nel 1998 con la Williams seguito da avventure complicate con la Bar Honda, Renault e Sauber lo convincono che la sua esperienza in Formula Uno è arrivata ai titoli di coda.
Nel 2007 e nel 2008 partecipa con la Peugeot alla 24 Ore di Le Mans sfiorando il successo, ma è in Nascar che Jacques rispolvera il suo talento immune agli anni che passano.
Per diversi anni Villeneuve ha messo a disposizione la sua esperienza nel mondo della F1 sulle reti Sky, una nuova avventura sempre vissuta a mille come il resto della sua vita, mai banale e poco avvezza al conformismo.
Non dev’esser stato facile portare quel cognome, ma Jacques Villeneuve ha dimostrato di essere molto più di un figlio d’arte.
Stefano Villa-reporter cooperator-staffdirezione
