LA PRIVACY, QUESTA SCONOSCIUTA PAROLA DA VITA DA BOOMER DI ROBERTO PARESCHI

Penso che la legge sulla privacy o meglio, come il concetto di privacy è stato applicato e si è sviluppato in Italia, sia una delle cose più aberranti mai concepite dalla mente umana.
In un mondo connesso, dove consciamente o inconsciamente ogni giorno diamo in pasto i nostri dati, le nostre preferenze, i nostri pensieri al mondo “dorato” dei network ( e non solo) , parlare di privacy a me sembra una presa in giro.
Esiste una legge.
Vero. Una legge che dovrebbe proteggere i più deboli ( i consumatori) dai soprusi e dalla invadenza dei più forti ( i venditori di fumo). Ma questa legge non ha mai protetto nessuno, fin dal momento del suo malsano concepimento.
A ben vedere questa legge non ha prodotto altro che una grande e immensa confusione.


Dobbiamo parlare delle continue telefonate che riceviamo ogni giorno per indurci a cambiare operatore telefonico o gestore di gas e luce ? Vogliamo ragionare sul fatto che non appena viene ricercato un qualsiasi prodotto su un browser immediatamente siamo bombardati da offerte “ irrinunciabili” relative a questo o quel prodotto ?
Dunque la battaglia è perduta ?
Ho conosciuti alcune veri “ rivoluzionari” che hanno provato a combattere. Niente cellulari. Nessuna firma se non quella da apporre sugli assegni. Nessun acquisto telefonico. In taluni casi estremi neppure la televisione. Si tratta di veri e propri “ combattenti” destinati purtroppo a perdere la loro giusta battaglia.
Mi chiedo come abbiamo potuto resistere nel secolo scorso senza una legge sulla privacy. Magari sono di parte – e come al solito non sono obiettivo – ma non ricordo questa ansia malsana alla difesa della privacy.
Forse bastava la creanza , il rispetto, la percezione di un limite oltre il quale non si poteva andare.
O forse, più semplicemente, non c’erano molte cose da vendere o meglio ancora i bisogni di ciascuno di noi erano più tarati verso l’essenziale.
Sinceramente non saprei assumere una posizione netta ma di una cosa sono certo.
Questa è una società in cui più si parla di rispetto per il cliente e più il cliente viene vilipeso. Dove siamo bombardati di informazione eppure non sappiamo nulla.
Dove – appunto – si parla tantissimo di privacy ed invece la privacy non esiste.


Roberto Pareschi-contg.news

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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