Un viaggio nella testa di quei piloti che dividono il box con un fuoriclasse e che devono portare alla causa del team risultati importanti da gregario. A volte la situazione può diventare esplosiva…
In principio furono Ayrton Senna e Alain Prost, poi Lewis Hamilton e Fernando Alonso fino a Hamilton-Rosberg: quando un team decide di mettere sotto contratto due campioni difficilmente le cose filano liscio…
Le gerarchie in un team che vuole puntare al titolo devono essere chiare e definite a inizio stagione per evitare problemi di comunicazione e situazioni negative in pista che possono creare veri e propri disastri.
Pensiamo alla carriera di Rubens Barichello, uno dei più longevi piloti della storia della F1.
Tra Ferrari e Brawn GP ha ricoperto per varie stagioni il ruolo di seconda guida, risultando decisivo per i successi di Michael Schumacher e Jenson Button nel mondiale Piloti e a quelli del team nel mondiale Costruttori: il perfetto secondo pilota.
Una situazione che può diventare scomoda come la storia ha dimostrato più volte e che è tornata in auge con le dichiarazioni del due volte Campione del Mondo Max Verstappen: “Il secondo pilota ogni anno inizia la stagione con la mente sgombra, ma dopo qualche gara si rende conto che non succederà di battere il tuo compagno e deve accettare il suo ruolo. Deve continuare a gareggiare, salire sul podio, vincere alcune gare, fare alcune pole position. Deve solo accettare che il pilota accanto a sé sia un po’ più bravo. Va bene così, può succedere. Non voglio fare nomi, ma bisogna accettare il proprio ruolo. Non si può vivere in un mondo di favole“.
Parole certamente non dolci quelle del pilota olandese nei confronti di alcuni colleghi che si trovano in questa situazione, a partire proprio da Cecco Perez che è stato decisivo per la conquista del primo titolo di Super Max nel 2021 nell’ultimo GP di Abu Dhabi. Tuttavia Verstappen nello scorso campionato non ha “ricambiato il favore” al compagno di team nella lotta al secondo posto che vedeva il messicano opposto a Charles Leclerc.
E proprio in casa Ferrari la stagione che è alle porte potrebbe regalare un duello interessante tra il monegasco e Carlos Sainz: il pilota spagnolo non ha nessuna intenzione di essere il secondo pilota della scuderia di Maranello.
Succede se metti due piloti di talento nello stesso team, corsi e ricorsi storici dove a giovarne sarà certamente lo spettacolo.
Stefano Villa-contg.news
L’opinione sportiva di Stefano Villa: LA DURA VITA DEL SECONDO PILOTA
