In questa settima domenica del tempo ordinario, ci sono proposte nel Vangelo la continuazione delle antitesi di domenica scorsa del discorso sulla montagna, oggi ci viene proclamato un Vangelo radicale, che ci chiede un di più in quanto cristiani.
Che cosa fate di straordinario? È la domanda che Gesù rivolge a ciascuno di noi, ci invita a riflettere sulla nostra vita, sulle nostre azioni, sui sentimenti che albergano nel nostro cuore.
Gesù ci esorta a superare la legge del taglione ossia la lex taglionis che rende proporzionata la pena alla colpa, una legge certamente di giustizia, ma Gesù propone qualcosa che va oltre la semplice giustizia retributiva, accogliere e amare l’altro anche quando è un nostro nemico.
Molti sono perplessi ascoltando queste parole di Gesù, perché pensano che noi con le nostre sole forze
dobbiamo compiere questa parola: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. Quasi nessuno ci riesce umanamente, ci sono persone che si comportano giustamente,
ma l’amore per il nemico è proprio di Cristo, che si manifesta pienamente sulla croce.
“Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”, la perfezione è la completezza dell’essere, la
radice di questi atti, che non è in noi ma nel Padre.
Se partiamo dal fatto che Dio ci ama e ha amato i nemici, se ci sentiamo veramente amati e toccati da Dio, anche se qualcuno mi ha fatto soffrire trasformerò il male, in bene, contemplando il fatto che
con me Dio ha tanta pazienza, ricordando quanto Dio mi ha perdonato e mi ama, contempliamo la tenerezza e la bontà di Dio.
«Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia». ( Salmo 102/103).
Ma è la grazia di Gesù che ci rende capaci di fare lo straordinario, è un cammino in salita, ma non
toglie che l’ideale ed il traguardo sia e rimanga quello, Gesù non è venuto a predicare una morale a misura di uomo, raggiungiamo la piena maturità perché siamo diventati figli di Dio, conformazione di figli al Padre grazie alla quale possiamo fare il bene, non illudiamoci di essere autosufficienti!
Se mi fido di lui mi dona la grazia per fare lo straordinario!
Non altra grazia, Signore, ti chiediamo:
che tutti si liberino dall’insidioso bisogno di vendicarsi,dall’istinto di farci sempre giustizia da noi,su nostra misura,
e rispondere colpo su colpo:
è questo il cancro che ci divora,
che almeno i tuoi credenti estirpino
dal loro cuore perfino l’idea del nemico. Amen ( D,M, Turoldo).
ANDREA BENEDETTO FERRI OSB