La sola balzana idea di scrivere del fenomeno “influencer” mi provoca in questo momento strani eritemi sulla pelle e pensieri di annientamento, tanto questo mondo è lontano dal mio essere bloomer.
Eppure essendo da poco riuscito a elaborare un pensiero immune da condizionamenti emotivi, penso di avere capito che il fenomeno di cui parliamo non è affatto un prodotto dei tempi in cui viviamo.
Ma come, direte voi ?Stai affermando che gli “influencer” esistevano anche durante i tuoi lontanissimi anni giovanili ?
Assolutamente no.
Quello che cerco di affermare è che il potere condizionante dei mezzi di informazione ( ieri la sola televisione o la carta stampata, oggi i famigerati social) è sempre stato, oggi come ai miei tempi, una sorta di grimaldello capace di scardinare anche le coscienze più difficili da condizionare.

Ma chi erano gli influencer dei nostri tempi ?
Facile.
Il colonnello Bernacca per come ha saputo coinvolgere la nostra attenzione nell’affascinante mondo della meteorologia.
Il comico Funari per la politica o meglio per il qualunquismo esistenziale che sapeva predicare.
Più in là nel tempo il maestro Manzi, che ha si insegnato a leggere e scrivere a migliaia di italiani, ma nello stesso li ha per così dire piegati alla sua visione della vita.
Non parliamo poi dei cantautori dei miei tempi. Influencer del pensiero sociale giovanile, capaci di convincerci che un altro mondo era possibile.
Infine gli influncer per così dire “negativi” che con certi tipi di ragionamenti volutamente esasperati hanno favorito a suo tempo il nascere del fenomeno del terrorismo.
Del resto una delle affermazioni più in voga ai miei tempi, capace di troncare ogni tipo di dibattito, era il lapidario “lo ha detto la televisione “, una sorta di summa del pensiero “influencer”.
Oggi che le pulsioni sociali e politiche sono ormai un ricordo, l’influencer si limita a convincere schiere di giovani e di meno giovani a comprare un prodotto o a scegliere di vestirsi in un certo modo.
Ora che ci penso – e la cosa è per me una scoperta sconvolgente – mi trovo costretto ad ammettere che questi influencer sono senz’altro meno pericolosi, certamente più ingenui ed anche più onesti intellettualmente dei complicati e supponenti “influencer” boomer.
E, come diceva Totò, con questa affermazione “ ho detto tutto !”.
Il boomer- Roberto Pareschi- contg.news
