Non credo si debba spiegare ad alunni, genitori e docenti, che la scuola è una cosa molto seria, che dunque va affrontata dagli alunni seriamente e che deve essere gestita in modo altrettanto
serio dagli insegnanti.
Quelli appena citati erano i soli protagonisti della scuola dei miei
tempi, quella in cui si facevano i dettati, si scrivevano le note sul diario, si davano i voti e le materie di chiamavano materie e non progetti.
Oggi un nuovo importante protagonista ha fatto il suo dirompente ingresso nel mondo della scuola : “ la chat delle mamme”.
Intendiamoci, le mamme hanno sempre svolto un ruolo essenziale nella educazione dei figli. Mia madre ad esempio aveva sempre e solo un pensiero : la maestra ha ragione. Questa affermazione qualche volta destabilizzava il sottoscritto ma certamente contribuiva a mantenere alto il prestigio della istituzione.
Vorrei anche andare oltre. Mi era capitato un paio di volte di prendere qualche ceffone dai miei insegnanti. Ricordo a malapena il perché ma sono certe che si trattò di ceffoni meritati. Mia madre, nell’apprendere questa notizia, non fece altro che confermare l’opinione degli insegnanti donandomi a sua volte altri ceffoni.
Ora provate a immaginare una simile circostanza commentata sulla
chat delle mamme. La parola più utilizzata sarebbe senz’altro
denuncia. A seguire troveremmo espressioni forti come “ è una
vergogna”, “ sono questi i metodi di insegnamento? “, “ mio figlio non merita un simile trattamento “.
Potrei continuare all’infinito, certo di non essere smentito.
Mi chiedo allora chi ha ragione.

La maestra che rifila un innocente “ scappellotto “ al ragazzino che ha magari usato una brutta parola o una mamma pronta a giustificare il proprio “ bambino” su tutto, anche nelle questioni più estreme ?
Sono, come sapete, un maledetto “ boomer” ma di fronte a certi atteggiamenti permissivi e idiotamente garantisti, io non ho dubbi.
Evviva gli “ scappellotti “ !
Evviva la severità di maestri e professori !
Evviva le tante deprecate note sul diario.
Vorrei solamente fare una precisazione.
Io ricordo maestri e professori molto impegnati a svolgere coscienziosamente il loro mestiere. Con una grande voglia e
passione di insegnare.
Ecco, ovviamente questo è il presupposto per una scuola più seria e più efficace.
In caso contrario l’anarchia dei ruoli è e sarà sempre inevitabile.
Roberto Pareschi-contg.news