Un uomo capace di costruire qualcosa di unico e inimitabile. Enzo Ferrari è stato in grado di regalare all’Italia un’eccellenza straordinaria che ancora oggi è un fiore all’occhiello del nostro paese. Ecco la storia del “Drake”.
L’ossessione per la vittoria ha sempre pervaso lo spirito di Enzo Ferrari, un uomo che molto spesso è stato considerato severo, ai limiti del regime dittatoriale, con i suoi uomini, ma che ha saputo credere nel suo lavoro più di chiunque altro. I risultati alla fine l’hanno premiato.
In realtà il padre di Dino, dopo una carriera di buon livello ma non eccelsa in pista, è stato in grado di costruire una scuderia internazionale che affascina da intere generazioni ogni pilota che sogna, un giorno, di poter vestire la tuta rossa per guidare una vettura del Cavallino Rampante, il coronamento di una carriera.
Sono innumerevoli i campioni che si sono seduti dentro una Rossa di Maranello, portando la Ferrari al successo: Fangio, Lauda, Scheckter, Schumacher fino ad arrivare a Raikkonen, l’ultimo a portare il titolo in Italia, ma il cuore di Enzo ha sempre battuto per quei piloti capaci di sfidare la sorte pur di spingere al massimo il veicolo a loro disposizione.
Per questo funamboli del volante come Tazio Nuvolari, Gilles Villeneuve, Clay Regazzoni e Michele Alboreto avevano un posto speciale nel suo cuore proprio per questa capacità di essere sempre al limite. Spesso anche oltre come dimostrato, purtroppo, più volte.
Pur non avendo avuto la possibilità per motivi di età, è sicuro che il Commendator Ferrari avrebbe apprezzato vedere su una sua macchina un pilota come Fernando Alonso, un purosangue capace di spingere sempre a tutta.
E anche in questo momento storico certamente non dei migliori per la Rossa il fascino del marchio Ferrari resta immutato e gran parte del merito è sicuramente del “Drake”, l’uomo che ha realizzato un sogno con costanza e sacrificio continuo.
Stefano Villa -contg.news