#costume&società#La prima macchina di un “boomer” ( senza “cruise control”) e gli accessori auto indispensabili alla generazione Z

articolo a cura di Roberto Pareschi-Redazione

La mia vita cambiò radicalmente la sera che ricevetti la telefonata di un caro amico che annunciò di volermi donare la sua vecchissima 500 modello c. Eravamo negli anni 70, avevo 20 anni e fino a quel momento ero certo che mai e poi mai avrei posseduto un’auto tutta mia.

Nelle settimane successive presi coscienza di come l’auto fosse davvero in pessime condizioni. Il tettuccio si dimostrò, alla prova delle prime piogge, non a chiusura ermetica. Il fondale su cui poggiavano i sedili aveva dei buchi che lasciavano intravedere il selciato sottostante. Per non parlare delle barre laterali, arrugginite e poco solide, tanto che mi venne l’idea di riempirne i buchi e le crepe con del cemento armato.

Appena un anno dopo un carro attrezzi assunse il ruolo di giustiziere. Agganciato il filo di traino alla carrozzeria dell’auto in panne, al primo scossone, il mezzo di soccorso trascinò con se solo il “musetto”. Ciò che rimaneva dell’auto rimase ferma , come decapitata, nel mezzo della strada.

La mia vita cambiò una seconda volta quando decisi di acquistare a mio figlio ventenne la sua prima auto. Orgoglioso della decisione, lo avvicinai stringendo tra le mani un giornale specializzato, aperto alla sezione “auto usate”. Bastarono pochi minuti perché mio figlio mi convincesse che acquistare un’auto usata sarebbe stata una follia. Passammo allora a ipotizzare l’acquisto di auto nuove e ovviamente proposi modelli della gamma più economica. Fu un errore. Scoprii in quella occasione l’esistenza di dispositivi dai nomi più strani, tutti indispensabili, senza i quali un’auto non avrebbe avuto senso di esistere e che mio figlio riteneva irrinunciabili.

Ho voluto raccontare questa esperienza perché – lo ammetto – spesso vorrei abbandonarmi alla retorica dei giovani viziati e incontentabili. Ma il mondo complesso in cui ci tocca vivere ti chiede continuamente o di arrenderti e di lasciarti cullare dalle lusinghe di pensieri troppo facili oppure di resistere e renderti conto che la generazione dei nostri figli è ormai da troppo tempo vittima predestinata di modelli di continue aggressioni pubblicitarie capaci di insinuarsi nelle menti , negli occhi, nei pensieri. Brave a mangiarti la coscienza.

A ben vedere perfino gli accessori automobilistici sono, nel loro piccolo, un esempio di manipolazione. Il “cruise controll”, installato sulle auto di ultima generazione, è la metafora perfetta della modernità. Lasciar fare all’auto( “all’altro”) e perdere del tutto il controllo delle proprie azioni. Il Navigatore satellitare non è forse una lusinga che ti garantisce di arrivare ma che non perde tempo a spiegarti come e perché, tanto che neppure conosci il nome delle strade che hai percorso?

Potrei continuare a lungo con questi esempi, ma sarebbe inutile.

Da bravo “boomer “ posso solo concludere che non so spiegare nulla e nulla di conseguenza posso pretendere.

Pubblicato da Emanuele Dondolin

Direttore Responsabile ed Editoriale di Contg.News Iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblici

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