Il toponimo deriverebbe, secondo alcuni studiosi, dal personale germanico “Wald” ossia ‘bosco ’suggerendo che il paese, già presente in epoca romana, sia stato rifondato in seguito da popolazioni di ceppo tedesco.
Valdengo divenne feudo della famiglia Avogadro che lo ottenne dai Savoia all’inizio del XV secolo. Adagiato sul dorso della collina, già dal XII secolo vi sorgeva un castello a monte dell’abitato. Nel XV secolo, per aggregazioni successive si formò un “complesso castellato” o “castello consortile”, tipico degli insediamenti medievali delle famiglie Avogadro, che era un insieme di edifici tipo “casaforte” ad uso residenziale di proprietà di vari rami della famiglia. Il complesso, che a Valdengo comprende anche un ricetto ad uso popolare, era difeso da un’unica cerchia muraria.
Le mura delimitano la zona più esterna a nord; attraverso la torre porta, situata in un angolo del castello, si accede ad un complesso di edifici in cui è riconoscibile la struttura dell’antico ricetto; procedendo nella salita si arriva alla sommità del complesso, il castello vero e proprio, composto da vari edifici e da una cappella, separato dal ricetto da una duplice barriera difensiva.
Il castello ebbe una fase di declino nel XVII e XVIII secolo, saccheggi, distruzioni (in particolare da parte degli Spagnoli nel 1649) e abbandono; nel 1742 venne abbattuta una parte delle mura e di una torretta e successivamente venne sottoposto a restauri che eliminarono le parti difensive e lo trasformarono in una dimora signorile. Fu teatro, durante la seconda guerra mondiale, di sanguinose rappresaglie tra nazifascisti e partigiani. Il centro storico, abbellito da abitazioni finemente affrescate, ospita la secentesca parrocchiale di San Michele; più volte restaurata nel corso dei secoli, presenta sulle pareti della navata interna eleganti fregi del Cormola (1805) e pregiati arredi sacri: un pulpito intarsiato (XVII secolo) con immagini della vita del santo dedicatario, un altare maggiore e una splendida Via Crucis del Serpentiero. Poco fuori dall’abitato si trovano invece l’oratorio dei Santi Rocco e Grato (XVI secolo) e quello dell’Immacolata, in località Regis, risalente al Seicento ma ricostruito nel 1830, con una splendida tela raffigurante l’Immacolata in compagnia di San Gerolamo e San Bernardo.
Jacopo Sogliano
castello di Valdengo