IL BOOMER, IL CANTANTE E I GIOVANI.

Ho letto l’intervista di Aldo Cazzullo , sul corriere della sera, al cantante Ultimo.
In questa intervista si dibatte di argomenti veramente interessante e per certi versi “ decisivi”.
Premesso che ascoltare il pensiero di un cantante su questi argomenti così delicati non è che mi prenda particolarmente, scrivo perché ho letto in quella intervista argomentazioni che assolutamente non condivido.
Cerco di estrapolare alcuni passi
“ Essere giovani oggi è terribile “.
Davvero ? Quindi essere stati giovani e poveri durante la guerra, aver vissuto da giovane il fenomeno delle brigate rosse è stata una passeggiata ?
Secondo me essere giovani è sempre “ terribile” perché è il momento in cui un giovane deve creare la propria personalità, scegliere i propri punti di riferimento.
“ Io non ho mai votato in vita mia. Non dico sia giusto. Non me ne vanto, non me ne vergogno. Certo non è colpa dei giovani”
Il voto in una democrazia liberale è l’unico modo per provare a cambiare le cose. La mia generazione aveva scelto altre strade, quelle della violenza, e quello si che è stato terribile e sbagliato.
Questa assoluzione a priori dei giovani che non vanno a votare perché “ non è colpa loro” sinceramente mi scandalizza.
Come se i ragazzi che erano giovani durante la guerra non si fossero impegnati contro nazisti e fascisti, perchè “ non era colpa loro “. Credo si sia perso il senso delle cose!
“Siamo stufi di questa spaccatura tra destra e sinistra”
Che affermazione indegna ! Come se improvvisamente il mondo non fosse più diviso tra chi ha una idea e chi un’altra. Come se bastasse non parlare più di destra o sinistra per annullarle e vivere tutti in pace !
Ho una idea per abolire l’influenza. Eliminiamo il termometro.
“C’è una generazione che non ha fatto il viaggio della maturità, che a causa della pandemia si è vista bloccata in casa al momento di spiccare il volo”
Questa frase è un compendio mal fatto di vittimismo. Ogni generazione, ogni ragazzo, ogni adulto e anche ogni anziano ha vissuto anni terribili durante la pandemia. Tanti anziani sono morti. Tante persone sono state davvero male. Ma la voglia di riprendere a vivere non dovrebbe mancare mai di fronte a una disgrazia come questa. E invece… ho perso la mia opportunità da ventenne e dunque mi siedo , non penso, non combatto, mi lascio andare. Non credo sia giusto per se stessi e per la società in cui si vive.
Mi accorgo che gli argomenti trattati in quella intervista sono molti e dunque credo proprio che li affronterò in uno scritto successivo.
Per ora posso solo dire che continuo a essere convinto che è facile fare del vittimismo ma è molto più difficile combattere per cambiare le cose.

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