Vattimo:un modello per il nostro Paese e per i giovani. Una vita da visiting professor secondo Michel Camillo

Gianteresio (meglio noto come Gianni) Vattimo nacque a Torino il 4 gennaio 1936. Suo padre era un poliziotto calabrese, purtroppo deceduto quando Gianni aveva appena un anno e mezzo; sua madre era una sarta torinese. Gianni aveva una sorella, più vecchia di lui di otto anni. Allievo di Luigi Pareyson e di Hans Georg Gadamer, Gianni Vattimo si laureò in filosofia nel 1959 a Torino; successivamente si dedicò all’insegnamento universitario: fu infatti docente prima di estetica, poi di filosofia teoretica e insegnò anche negli Stati Uniti come “visiting professor”. Vattimo fu anche impegnato in politica: nell’arco della sua vita cambiò più volte il partito di appartenenza, ma rimase sempre nell’ambito della sinistra. Gianni Vattimo era infatti ambientalista e sensibile ai diritti degli animali, ma gli capitò di polemizzare sia con Silvio Berlusconi (quando quest’ultimo fu aggredito da Massimo Tartaglia nel dicembre 2009), sia con il mondo ebraico; tuttavia quando Vattimo espresse il suo parere sui missili usati da Hamas contro Israele, precisò che egli stava esclusivamente contestando l’operato di Israele e che le sue parole non avevano nulla a che vedere con l’antisemitismo. Gianni Vattimo era omosessuale ed ebbe una relazione con lo storico dell’architettura Sergio Mamino; a un certo punto Mamino si ammalò di tumore ai polmoni e decise di recarsi nei Paesi Bassi per subire l’eutanasia. Ma i piani furono scombussolati, perché Mamino il 20 aprile 2003 (che curiosamente era la Domenica di Pasqua!) morì nel bagno dell’aereo che lo stava portando in Olanda per il suo ultimo viaggio, nel quale era accompagnato dal filosofo. Dopo queste ultime cose che abbiamo detto, probabilmente il lettore si stupirà nello scoprire che Vattimo aveva un’intensa fede cristiana, sulla quale torneremo più avanti. Gianni Vattimo si spense a Rivoli il 19 settembre 2023, a ottantasette anni, per complicazioni della malattia di Parkinson, della quale era affetto da tempo.

Gianni Vattimo è il teorico del famoso “pensiero debole”. Ma di che cosa si tratta? Il pensiero debole è una filosofia che, ispirandosi alla distruzione dell’ontologia operata da Friedrich Nietzsche e da Martin Heidegger, non pensa più l’uomo e l’essere come strutture forti, metafisicamente fondate. Dopo l’annuncio nietzscheano della “morte di Dio”, le categorie forti della metafisica sono state smantellate, così come dopo Heidegger l’essere si è indebolito: all’essere come eternità, stabilità, forza si sostituisce l’essere come evento, divenire. Chi è, allora, il Gesù che ha in mente Vattimo? Il filosofo descrive Gesù come Colui che ci ha liberati dalla verità, determinando le condizioni in cui non si può più pensare la verità come datità metafisica, come rappresentazione fedele e perciò autorevole del modo in cui stanno le cose. Il nichilismo a cui tale pensiero approda è un nichilismo che cerca di prendere atto della mancanza di fondamento e di vivere adeguatamente e fino in fondo la dissoluzione dell’essere e la condizione scissa, plurale e instabile dell’esistere umano. Fra le opere di Gianni Vattimo, ricordiamo Le avventure della differenza, pubblicata nel 1980. Infine, notiamo che Vattimo suggerì di tradurre la celebre espressione di Nietzsche Ubermensch con “Oltreuomo” anziché con “Superuomo”, come era uso consolidato.

Michel Camillo-reporter cooperator

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