Pochi nomi hanno tanto peso nella cultura della palestra quanto quello di Joe Weider. Molto prima che il sollevamento pesi diventasse la norma, Weider si allenava con bilancieri improvvisati, costruiti con rottami di metallo trovati nei cortili di Montréal. Figlio di immigrati e animato da una determinazione ferrea, trasformò un hobby allora considerato strano o persino “pericoloso” in un vero e proprio stile di vita.
Negli anni ’40 e ’50, Weider capì che il bodybuilding non era solo una questione di forza fisica, ma anche di disciplina, estetica e conoscenza del corpo umano. Fondò riviste come Muscle & Fitness, Flex e Shape, creando un linguaggio visivo e tecnico che avrebbe influenzato generazioni di atleti
