L’opinione sportiva: LE SECONDE SQUADRE “UCCIDONO” IL CALCIO DI PROVINCIA?

L’inserimento in Lega Pro delle seconde squadre riduce lo spazio per le compagini che hanno segnato la storia del nostro calcio. Quale può essere il giusto compromesso?

In principio fu la Juventus con la nascita della Next Gen, seguita poi dall’Atalanta e dal Milan fino all’Inter quest’anno, ma l’elenco potrebbe presto aumentare.
L’avvento delle seconde squadre ha portato molti vantaggi dal punto di vista tecnico-finanziario per le formazioni che hanno deciso di intraprendere questa strada.

Oggi però vogliamo parlare dell’altra faccia della medaglia, quella che spesso rimane nascosta e taciuta: le seconde squadre tolgono posti a quelle piazze che hanno scritto la storia del nostro calcio.

É innegabile che più squadre di Serie A sceglieranno di dar vita alla seconda formazione per far crescere i propri prospetti meno compagini potranno giocare il terzo campionato nazionale. Un problema che rischia di “uccidere” il calcio di provincia, quello che ancora oggi rimane l’essenza del gioco

Quale può essere una soluzione convincente che vada a riequilibrare la situazione? Nell’opinione di chi scrive un’idea che può essere presa in considerazione potrebbe essere la nascita di un campionato “parallelo” alla Serie A con tutte le squadre al via formate da giovani del vivaio e, come premio al posto dello Scudetto, la partecipazione alla Lega Pro dell’anno successivo.

Sarebbe un giusto compromesso tra chi vede di buon occhio la nascita di altre seconde squadre e chi invece vuole salvaguardare la storia del nostro calcio.

Anche questa idea, tuttavia, avrebbe delle controindicazioni in termini di competitività del torneo (la Lega Pro è certamente più probante) e costi elevati per quelle compagini che non hanno, al momento, intenzione di aderire a questo processo.

Ovviamente si continuerà sulla falsariga degli ultimi anni con le seconde squadre in Lega Pro, ma se continueranno a nascere nuove realtà una soluzione che salvaguardi le piazze storiche del nostro calcio andrà trovata.

Stefano Villa – reporter cooperator

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