L’opinione sportiva di Stefano Villa: ANDREW BYNUM, QUANDO IL TALENTO DA SOLO NON BASTA

Sembrava essere un giocatore generazionale, invece Andrew Bynum non ha rispettato le attese per una serie di motivi che proviamo a riassumere.

Nella storia dello sport i progetti di futuri fenomeni rimasti incompiuti sono numerosi e lasciano spesso l’amaro in bocca quando si pensa a ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. Andrew Bynum è uno dei rimorsi sportivi più grandi del nuovo millennio.

Entrato in NBA da giovanissimo, Bynum diventa un membro del quintetto dei Los Angeles Lakers del mai dimenticato Kobe Bryant e Pau Gasol, una franchigia da titolo.
Mette fin da subito in mostra il suo talento acerbo ma splendente e dopo un lungo processo di crescita diventa un giocatore da All-Star, ma quando tutto sembra proiettarlo ai vertici della lega ecco venire a galla una problematica che lo limiterà per tutta la carriera: gli infortuni.

I problemi alle ginocchia limitano il suo utilizzo, ma Bynum è comunque un elemento importante dei gialloviola che vincono il titolo nel 2009 e nel 2010.
Il 2011 è il suo anno migliore, ma alla fine della stagione i Lakers lo mandano a Philadelphia nell’ambito di uno scambio a quattro squadre che porta a Hollywood Dwight Howard.

Con la maglia dei 76ers Andrew Bynum non giocherà nemmeno un minuto, le ginocchia continuano a fargli male e alla fine del 2012, seppur il centro abbia appena 26 anni, Philadelphia non rinnova il suo contratto. Troppo gravi i problemi fisici per provare a puntare su di lui.

Nel 2013 firma con i Cleveland Cavaliers, ma dopo soli sei mesi incolori viene spedito a Chicago che decide di tagliarlo immediatamente. Un breve cameo a Indiana durato appena due partite segna la parola fine alla carriera NBA di Andrew Bynum che a soli 28 anni annuncia il suo ritiro.

Il suo compagno di squadra ai Lakers Trevor Ariza ha parlato delle difficoltà di Bynum in un podcast. Ecco un estratto molto interessante dove si capisce che le ginocchia non erano il suo unico problema: “La NBA è un campionato  molto duro a livello mentale e devi fare i conti con tante cose che la gente non sa, a questo devi aggiungere tutto ciò che hai nella tua vita personale.
Bynum era una persona molto orientata alla famiglia e la perdita della madre è stata una cosa che lo ha segnato molto. Non puoi sostituire una madre e sapendo cosa significava per la sua famiglia penso che questo abbia molto influito sul suo percorso”.

Nel 2018 Bynum ha provato a tornare in NBA, ma nessuna franchigia gli ha dato fiducia e il suo sogno di tornare a calcare i parquet si è arenato definitivamente.
Alla soglia dei 38 anni poteva tranquillamente essere un giocatore in attività (LeBron James insegna), ma il fisico e la testa di Andrew Bynum hanno disegnato un destino beffardo e non all’altezza del suo innegabile talento.

Stefano Villa – reporter cooperator

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