Il noto bodybuilder Yeifer Asprilla morto a soli 22 anni. Ecco come

La morte improvvisa di Yeifer Asprilla a soli 22 anni ha profondamente scosso la comunità del bodybuilding, non solo in Colombia ma a livello internazionale. La notizia è ancora più drammatica considerando che il giovane atleta era appena stato promosso tra i professionisti nella categoria 212, un traguardo che testimoniava anni di dedizione, sacrifici e disciplina.

Nonostante il suo aspetto esteriore di forza e salute, Asprilla è stato vittima di una grave forma di polmonite che, secondo le prime informazioni, avrebbe causato complicazioni letali. Questo tragico evento mette in luce quanto anche i corpi più allenati e apparentemente invincibili siano vulnerabili di fronte a patologie serie, specialmente se non diagnosticate o curate in tempo.

Il fatto che Asprilla avesse condiviso sui social video in cui incitava all’allenamento quotidiano e mostrava la propria routine intensa rende ancora più surreale la notizia del suo decesso. Era pronto per gareggiare a «Mister Olympia» nella prestigiosa categoria 212, dove avrebbe affrontato atleti di calibro mondiale come Shaun Clarida, Keone Pearson e Angel Calderon.

Negli ultimi anni, il mondo del bodybuilding è stato colpito da diverse perdite premature. Oltre ad Asprilla, anche Erik Markov e José Mateus Correia Silva sono deceduti di recente, entrambi per infarti. Queste morti hanno acceso un dibattito sempre più acceso sui rischi connessi a una disciplina che, pur celebrando la forma fisica estrema, può in certi casi portare a pressioni fisiche e fisiologiche estreme.

Sebbene non ci siano ancora certezze assolute sulle cause del decesso di Asprilla (in attesa dell’esito delle indagini ufficiali), il suo caso riapre interrogativi importanti sul bilanciamento tra salute e performance, soprattutto in un ambiente competitivo e altamente esigente come quello del bodybuilding professionale.

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