📢 Sciopero nazionale del 03/10/2025: il nostro pensiero. Comunicato Stampa di Gioventù Nazionale

📢 Sciopero nazionale del 03/10/2025: il nostro pensiero

Siamo giunti all’ennesimo atto della tragicommedia educativa messa in scena da chi dovrebbe invece custodire e proteggere il valore della scuola. In occasione dello sciopero nazionale previsto per domani, alcuni studenti del Biellese hanno pensato bene di aderire “a modo loro”: non con uno sciopero consapevole, informato, responsabile, ma con un’improvvisata chiamata alle armi travestita da “manifestazione studentesca”, rigorosamente non autorizzata – ovviamente – e, per di più, promossa con tanto di locandina in stile panino del giorno.

L’invito, partito da una scuola e diffuso a tappeto come un volantino del Black Friday, prevedeva l’aggregazione in centro città con l’obiettivo dichiarato di sostenere le azioni della cosiddetta Flotilla – per chi non lo sapesse, un movimento che ha lo stesso livello di legalità di una sosta in tripla fila.
Il tutto, va detto, con l’entusiasta noncuranza del corpo docente e dei dirigenti scolastici, i quali – più che preoccuparsi dell’educazione e della crescita degli studenti – sembrano sempre più presi dalla nobile arte della trasmissione del pensiero politico, attività che evidentemente trovano più stimolante della grammatica italiana o del teorema di Pitagora. Invece di fornire strumenti critici, si forniscono opinioni confezionate. Invece di spiegare, si indottrina.

Come se non bastasse, l’Unione Sindacale di Base ha avuto l’ardire di inoltrare a tutti i plessi scolastici una comunicazione ufficiale invitando, con garbo istituzionale degno di un meme malriuscito, alla chiusura delle scuole in segno di adesione allo sciopero. Per un sindacato che si dice vicino ai lavoratori, non è un po’ curioso voler fermare proprio l’unico luogo in cui si lavora per costruire il futuro?
Ci sia concesso il dubbio – che poi tanto dubbio non è – che questo sciopero, mascherato da gesto di solidarietà per i diritti dei lavoratori, sia in realtà l’ennesimo tentativo di guadagnare visibilità e consensi in vista delle prossime tornate elettorali. La scuola, nel frattempo, viene usata come palcoscenico. Gli studenti come comparse. E i docenti? Alcuni sembrano più interessati alla carriera politica che a quella accademica.

Ecco, noi diciamo basta.
• Basta alla scuola che scimmiotta il Parlamento.
• Basta ai docenti che vogliono fare i deputati.
• Basta ai sindacati che vogliono fare i partiti.
• Basta agli studenti usati come megafoni, non come menti pensanti.
Noi crediamo ancora in una scuola che insegna a pensare, non cosa pensare.
• Crediamo che educare significhi aprire menti, non riempirle con l’ideologia del giorno.
• Crediamo che il rispetto per il prossimo inizi dal rispetto per le istituzioni scolastiche, per il ruolo dei docenti e per il tempo prezioso di chi viene in aula per imparare, non per manifestare slogan vuoti.

In definitiva, se volete cambiare il Paese, andate a votare.

Se volete cambiare la scuola, studiate.
E se proprio non riuscite a resistere alla tentazione di fare politica… allora lasciate spazio a chi vuole davvero insegnare.

Perché la scuola non è un comizio. È un diritto. E anche un dovere.

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