La volta scorsa avevamo presentato Umberto Boccioni, delineando le sue vicende biografiche (in maniera inevitabilmente sintetica).Questa volta tratteremo una sua opera: la nostra scelta è caduta su Autoritratto.
Umberto Boccioni eseguì il suo Autoritratto nel 1908; si tratta di un olio su tela ed è conservato a Milano, alla pinacoteca di Brera. Il busto, leggermente inclinato e mosso, è spostato di lato così da lasciar apparire, sulla sinistra, la città in periferia con le case in costruzione e, più distante, un prato ancora verde, destinato, in un futuro prossimo, a essere coperto da nuovi edifici. Il punto di vista è rialzato e la prospettiva è obliqua per dare luogo a un moto ruotante sul perno costituito dall’uomo, il cui sguardo, intensamente profondo, è il punto focale della composizione. La figura del pittore riempie tutta la metà destra del quadro. La zona raffigurata è quella dell’attuale piazza Maria Adelaide di Savoia. Il dipinto appartiene alla fase divisionista di Boccioni; infatti si notano chiaramente sulla superficie della tela le brevi pennellate di colori puri. La composizione è equilibrata tra toni caldi e freddi e i colori ci appaiono brillanti.
Boccioni realizzò questo quadro a Milano, nel suo studio di Via Adige, nei pressi di Porta Vigentina-Via Ripamonti, come possiamo leggere nel suo diario.
Verso la fine degli anni Settanta del XX secolo sul verso della tela fu scoperto un altro dipinto, la cui superficie era però interamente ricoperta di grigio. In seguito a un difficile e delicato intervento di pulitura, si è scoperto che anche il dipinto nascosto era un autoritratto e gli storici hanno stabilito che risale al 1906.
Michel Camillo – membro della Redazione
