L’esplosione di Jannik Sinner ha portato a una crescita di praticanti di tennis in tutta Italia. Ma conta davvero così tanto il campione?
Il calcio è ancora oggi lo sport più praticato in Italia, ma la crisi di vocazione calcistica che da diversi anni ha colpito il nostro paese ha tante concause, tra cui le agevolazioni fiscali che hanno le società italiane nel riportare in patria talenti stranieri piuttosto che valorizzare il prodotto interno. Per di più la crisi di risultati della nostra nazionale, come testimonia il recente disastro con la Norvegia, rende tutto ancora più difficile per la crescita del nostro calcio.
Questa situazione ha portato alla crescita di altre discipline. Prendiamo come esempio chiave il tennis che dopo l’esplosione di Jannik Sinner, unita a quella di tutto il movimento con Musetti e Paolini in primis, ha portato a uno spaventoso incremento di ragazze e ragazzi che decidono di praticare lo sport con la racchetta. Questo ci porta a una domanda fondamentale: quanto conta la presenza di un grande campione per la crescita di una disciplina sportiva?
Quesito che nasconde varie sfaccettature. La prima è l’emozione che uno sportivo, nel caso specifico Sinner, riesce a regalare a chi lo segue sugli spalti e in televisione. Questo porta a uno spiccato senso di emulazione che porta in maniera naturale una base più ampia di praticanti da cui nel corso degli anni usciranno sempre più elementi di qualità.
Il secondo tema da tenere in considerazione è l’atteggiamento che tiene un campione dopo l’esplosione e la successiva ribalta nazionale.
Parlando di Sinner il suo carattere calmo e concentrato sul gioco è un bel messaggio anche educativo che porta tanti ragazzi ad appassionarsi al personaggio e, di conseguenza, al gioco.
Per rispondere dunque alla domanda avere un campione che traina tutta la disciplina può essere fondamentale per lo sviluppo di tutto il movimento sportivo che può trarne solo grande giovamento.
Quindi viva Jannik Sinner e tutti gli atleti come Tamberi, Jacobs e tanti altri che con il loro lavoro quotidiano pongono l’attenzione dei più giovani su altre realtà sportive.
Stefano Villa – reporter cooperator
L’opinione sportiva: QUANTO CONTA IL CAMPIONE PER TRAINARE UNO SPORT?
