Un uomo che ha cambiato la storia italiana sportiva e non: ecco il Ritratto Sportivo di Giuseppe Meazza.
Signore e signori, siamo al cospetto del più iconico giocatore della storia dell’Inter e, probabilmente, del calcio italiano: Giuseppe Meazza, un uomo con il quale non potevi scendere a compromessi perché se voleva vincere la partita lo faceva senza se e senza ma.
Meazza in giovanissima età venne scartato dal Milan in quanto il suo fisico gracile, unito ai soli 169 centimetri, non diede garanzie ai dirigenti rossoneri. L’Inter però vede in lui qualcosa di speciale e lo porta nella sua “scuderia” nel 1937: da quel momento in avanti farà la fortuna dei nerazzurri.
In tredici stagioni Meazza realizza qualcosa come 244 reti in 348 match portando all’Inter, o meglio all’Ambrosiana Inter come venne ribattezzata la squadra dal Duce Benito Mussolini (che per Meazza aveva una sorta di venerazione), due campionati e una Coppa Italia.
Nel frattempo il Balilla, soprannome datogli dal capitano interista Leopoldo Conti per la sua giovane età, diventa un punto fisso della Nazionale di Vittorio Pozzo e dà un apporto fondamentale per la conquista dei Mondiali nel 1934 e nel 1938, successi che lo fanno diventare un divo famoso in tutto il mondo.
Nel 1940 passa al Milano, il nome in epoca fascista del Milan, ma in due stagioni non lascia il segno. Juventus e Atalanta sono le tappe successive prima di tornare nel 1947, a trentasette anni, all’Inter per aiutarla in un momento di grande difficoltà.
Le sue ultime avventure sono segnate dalla sindrome del “piede gelato”, un serio problema di circolazione che lo costringe a un delicato intervento per l’epoca, ma la classe non è acqua e Meazza compensa questo deficit con le sue giocate sopraffine.
Fu lui a inventare il “gol a invito”, ovvero chiamava il portiere all’uscita prima di batterlo con un pallonetto beffardo.
Dopo il campo Meazza passa alla panchina allenando Atalanta, Inter, Besiktas, Pro Patria e, per un breve periodo, Italia, senza risultati di rilievo.
Da sempre amante della bella vita (il tavolo al Tabarin dell’Odeon è sempre prenotato, ricco di belle ragazze e coppe di champagne), Meazza è stato il primo testimonial pubblicitario nel mondo del calcio quando venne chiamato a pubblicizzare una famosa brillantina per capelli.
Nel 1980, a un anno dalla sua morte, gli è stato intitolato lo stadio di San Siro, la Scala del calcio. Un riconoscimento più che meritato per un uomo che con le sue giocate ha cambiato la storia del nostro paese.
Giuseppe Meazza, il Balilla, è un mito interista e non solo: tutti i giovani amanti dello sport dovrebbero conoscerlo e approfondirlo, non resteranno delusi.
Stefano Villa – reporter cooperator
Ritratti Sportivi di Stefano Villa: GIUSEPPE MEAZZA, L’ICONA DEL CALCIO ITALIANO
