Il tennista svizzero ha cambiato la storia di questo sport portandolo in una nuova dimensione. Roger Federer è stato qualcosa in più di un fuoriclasse della racchetta.
Il mondo lo ha scoperto un giorno di inizio millennio quando vinse il primo torneo tra i grandi a Milano e da quel momento è stato amore vero, autentico e viscerale. Chi ama il tennis non può non amare ciò che è stato e che ha rappresentato Roger Federer, probabilmente il più elegante tennista di sempre.
Da ragazzo ribelle e con qualche difficoltà a controllare i nervi, ‘tratto’ distintivo di molti campioni del passato come John McEnroe, a uomo che non regala una singola emozione come fosse il nuovo Bjorn Borg: la trasformazione mentale compiuta da Federer nel corso della prima parte di carriera è la chiave del suo successo straordinario.
Questa tranquillità, unita a un tennis mai visto prima, l’ha portato a dominare la classifica ATP per interi anni raccogliendo una vittoria dietro l’altra. Wimbledon è diventato il suo giardino di casa, un torneo vinto otto volte con una supremazia spaventosa.
La rivalità con Rafa Nadal ha contribuito a ingigantire la sua leggenda, dopo tutto i migliori di qualsiasi disciplina sportiva hanno dovuto fare i conti con un’atleta di pari livello e il maiorchino è stata la sua nemesi perfetta, un duello fatto di amicizia e rispetto come se ne sono visti pochi nella storia moderna e concluso con il doppio in Laver Cup del 2023. L’ultima gara di Roger Federer che ha voluto al suo fianco Nadal per salutare quello sport che per oltre un quarto di secolo è stato la sua vita.
Fuori dal campo Federer si dedica alla beneficenza e alle due coppie di gemelli che ha avuto con la moglie Mirka che spesso non ha potuto seguire come avrebbe voluto quando era ancora in attività.
Da Sampras a Djokovic passando per Agassi, Murray e Nadal o i nuovi rampolli Sinner e Alcaraz: possono piacervi diversi tipi di tennis e di tennisti, ma difficilmente ne troverete uno più elegante di Roger Federer.
Stefano Villa – reporter cooperator
Ritratti Sportivi: ROGER FEDERER, L’ELEGANZA IN TOTAL WHITE
