Oggi, la disabilità non è più descritta all’interno di uno “schema” rigido, non è più identificata come una limitazione individuale, ma come il risultato dell’interazione tra le caratteristiche dell’essere umano e gli inevitabili ostacoli presenti nell’ambiente sociale, culturale, e fisico. Negli ultimi decenni, infatti, il concetto di “disabilità” si è finalmente evoluto, è stato rivoluzionato, sia a livello internazionale, che nella legislazione italiana.
L’approccio del passato era centrato sul “deficit”, che ha progressivamente lasciato spazio a una visione più globale, relazionale e dinamica: viene valorizzato il funzionamento globale della persona, in relazione ai suoi desideri e progetti di vita.
Il concetto della disabilità, dunque, si fonda sul riconoscimento della dignità, dell’unicità e dell’autodeterminazione della persona. L’obiettivo non è più solo “aiutare”, ma progettare insieme, creando contesti inclusivi in cui ciascuno possa esprimere il proprio potenziale, per promuovere l’inclusione, l’autonomia e la partecipazione alla vita piena di tutti gli esseri umani. Eppure, avvengono ancora alcuni episodi di bullismo, di atteggiamenti legati al pregiudizio nei riguardi della disabilità: l’unica arma vincente per abbattere definitivamente queste dinamiche è quella di “dare voce” a chi, apparentemente, sembra non averla.
È proprio questo l’obiettivo prevalente del lucano Giuseppe Laccertosa, coordinatore regionale della Rete Italiana Disabili, e collaboratore instancabile di “Radio senza Barriere”.
Originario di Montemilone, istrionico, estroverso e determinato, Laccertosa è impegnato, da anni, nel mondo della cultura, della politica e della divulgazione. Attraverso questi ambiti ha veicolato, ad oggi, un importante messaggio: essere “diversi” non è uno svantaggio, ma una risorsa.
All’interno della sua apprezzatissima silloge poetica, pubblicata qualche anno fa, e intitolata “Tra il dire e il fare c’era di mezzo il mare”, affronta ampiamente la tematica della disabilità, e lo fa attraverso la potenza della poesia con uno sguardo nuovo, mai banale, “panoramico”.
Da qualche mese, Laccertosa è stato addentrato, con grande entusiasmo, nella preparazione di un monologo, denominato “Io sono l’antibullista”, che sarà messo in scena il 2 agosto, dalle ore 19.30, a Montemilone (PZ), in piazza Municipio. L’evento sarà presentato da Antonio Petrino, con gli interventi della relatrice Rossella Calderone, presidente dell’associazione culturale “Engel von Bergeiche”.
“Questo monologo- ha affermato Laccertosa- è nato dopo svariati anni di ricerca, di confronto, in cui ricercavo, con tutto me stesso, alcune risposte.
Oggi, si parla molto di bullismo attraverso una modalità che io ritengo molto superficiale. È importante approfondire, scavare in profondità. Tramite il mio evento- ha aggiunto- racconterò la mia vita, le mie passioni, i miei obiettivi raggiunti. Nessuno mi ha mai imposto di ‘arrivare’, mi sono imposto di raggiungere alcune tappe autonomamente, attraverso i miei sogni. Viaggiando molto, ho scoperto che il pregiudizio nei riguardi della disabilità è qualcosa di insignificante: conosco luoghi in cui lavorano, brillantemente, molti ragazzi con la sindrome di down; conosco festival incentrati totalmente sul tema della disabilità, che commuovono, fanno sorridere, fanno divertire (…)
Spero, attraverso il mio monologo, di far riflettere ampiamente, di indurre a sorridere, e di far arrivare un ‘messaggio’ in cui credo fermamente. Tutti gli esseri umani hanno problemi- ha concluso Giuseppe Laccertosa- ma è prioritario affrontarli, non con l’ipocrisia, ma con l’autenticità, la verità”.
