Ritratti Sportivi di Stefano Villa: DIEGO MILITO, IL PRINCIPE DIVENTATO RE

Il suo 2009/10 è qualcosa di raro nel mondo del calcio. Ecco come Diego Milito ha riscritto la storia dell’Inter.

“Il Principe diventa Re nella notte di Madrid”, questa frase pronunciata da Massimo Marianella riecheggia ancora oggi nelle orecchie dei tifosi dell’Inter, così come è ben fissa nella memoria dei sostenitori nerazzurri l’esultanza al Santiago Bernabeu di Diego Alberto Milito dopo la rete del 2-0 contro il Bayern Monaco, gioco-partita-incontro per il successo nella Champions League 2010.

Nato a Bernal il 12 giugno 1979 e cresciuto calcisticamente nel Racing Avellaneda prima di un’esperienza al Real Zaragozza, Milito arriva in nerazzurro dal Genoa, squadra dove aveva già militato nel 2004/05, nell’estate del 2009 per giocare in coppia con Zlatan Ibrahimovic, ma quando lo svedese punta i piedi per andare a Barcellona, il “Principe” diventa il suo sostituto e in coppia con Samuel Eto’o diventa l’artefice del Triplete interista. Segnerà nelle tre gare decisive per la conquista di Coppa Italia, Scudetto e Champions League, in rigoroso ordine cronologico, una firma indelebile.

Il momento più difficile della sua esperienza interista arriva il giorno di San Valentino del 2013 quando, nel match contro il Cluj, si lesiona il legamento crociato del ginocchio sinistro. A soffrire con lui c’è tutto il popolo interista, ma prima di dire addio gioca un’altra stagione, non si può lasciare con quella immagine di sofferenza.

Chiude la sua carriera al Racing Avellaneda, dove tutto era iniziato, per intraprendere il percorso come dirigente sportivo nella squadra dove ha iniziato e concluso, ma quello che Diego Alberto Milito ha fatto con l’Inter non si può spiegare a chi non l’ha vissuto.

Arrivato a Milano da “Principe”, se n’è andato da Re incontrastato.

Stefano Villa – reporter cooperator

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