L’opinione sportiva: IL PISTOLERO PIATEK, STORIA DI UN FUORICLASSE MANCATO

Il centravanti polacco ha avuto una rapida ascesa e un altrettanto veloce declino, un potenziale goleador perso per strada.

L’illusione, molte volte, può giocare brutti scherzi. Basta un attimo per pensare che un giocatore possa ripercorrere le gesta dei grandi campioni del passato, ma qualche volta il tempo regala una storia diversa e non necessariamente positiva.

É certamente quest’ultimo il caso di Krzysztof Piatek, arrivato in Italia come perfetto sconosciuto e diventato nel giro di pochi mesi una punta estremamente prolifica.
A portarlo nel Belpaese è il Genoa che lo preleva dal KS Cracovia nell’estate del 2018. Il debutto con la maglia del Grifone è sensazionale: 4-0 in Coppa Italia al Lecce con un poker di Piatek in soli 37 minuti.

L’impatto con la Serie A è stratosferico per il Pistolero che va a segno nei primi sette incontri pareggiando il record di Ezio Pascutti e andando vicino a quello assoluto di Gabriel Omar Batistuta. A gennaio 2019 il Milan lo acquista per 35 milioni e Piatek continua a segnare a ripetizione: chiuderà il suo primo anno in Italia con 30 reti in 42 partite, muovendo paragoni importanti con i grandi centravanti della storia rossonera.

L’inizio della stagione 2019/20, però, ci presenta una punta in difficoltà e il Milan, avendo riportato a San Siro Zlatan Ibrahimovic, lo cede all’Hertha Berlino nel gennaio 2020 segnando l’inizio di una parabola discendente che dopo due anni e mezzo negativi in Germania torna in Italia prima alla Fiorentina e poi alla Salernitana. La sua speranza, e quella dei club che puntano su di lui, è che l’aria del nostro campionato gli restituisca la vena realizzativa di un tempo, ma ciò non succede.

Nell’estate 2023 Piatek passa all’Istanbul Basaksehir dove riesce a trovare un pò di continuità in zona gol, seppur in un campionato di un livello qualitativo inferiore come quello turco. Una punta che aveva tutte le carte in regola per essere uno dei gioielli della nostra Serie A ma che si è perso per strada dopo una sola grande stagione. 

Alla base di questo declino, probabilmente, le eccessive aspettative nei suoi confronti e un carattere non propriamente di ferro. Alla soglia dei trent’anni (li compirà il prossimo 1 luglio) Krzysztof Piatek potrebbe avere ancora qualche stagione di alto livello davanti a sé, ma verosimilmente il cyborg polacco capace di impallinare qualsiasi portiere avversario ammirato a Genova e nei primi mesi milanesi è solo un lontano ricordo.

Un rimpianto che ci fa pensare cosa sarebbe potuto essere con meno pressione.

Stefano Villa – reporter cooperator

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