DINO E NERINAIL VIAGGIO NELLA TERRA DEL CAUCASOAZERBAIJAN – L’ORO NERO DEL CASPIO



Un viaggio viene sempre generato con aspettative di cover. Un viaggiatore si propone, per capire come e cosa in realtà si racconta il territorio con la sua  cultura, con le sue  tradizioni che, per differenza la popolazione in realtà vive e crede  secondo le  discendenze in cui si trova.


Infatti entrare nel merito dell’Azerbaijan è doveroso, prima di tutto, presentare la questione storica di chi sono gli azeri.
Gli azeri sono chiamati “i tartari del Caucaso”.   Con volo da Bergamo Orio al Serio, si raggiunge l’aeroporto turco di Sabiha Gökçen, la Istambul asiatica perché Ataturk è quello internazionale che si trova nella Istambul Europea.


Se volete spendere poco “Sabiha Gökçen”, per la questione della low costs.  È preferibile, essendo la destinazione caucasica si evita il trasferimento da Ataturk che, oltre il tempo evita il traffico per il transito del trasferimento sul ponte del Bosforo.
Da qui la compagnia Azera, Boeing 783 lussuosi, con un sorvolo interno : Anatolia, Georgia, Armenia, atterra a Baku…………uno splendore di città che nel 2015 ospitò i giochi europei.
La città si presenta prettamente multietnica con la presenza di tutte le confessioni anche manifestamente di concezione araba.
Per vivere la migliore vacanza a Baku è il Navruz, il capodanno, in cui siamo stati e davvero da vivere strepitosamente essendo europei immersi nella festività di cui andarne pazzi. Balli da  in costume di ogni tipo, souvlaki turco, perché in Azerbaijan la lingua ufficiale è il turco, tra il fumo denso dei forni per gli spiedi, profumo di incensi per le ballerine in costume sui palchi, come le notti di Salomè alla presenza anche degli Iraniani che, per questioni storiche, la zona del distretto del Dağ Maşanlı apparteneva all’Iran e quindi il trasferimento delle parentele è un occasione.

La città è di un piacere stilistico unico nel genere caucasico, balconi tipici delle abitazioni di stile ottomani, lussuosità distinta tra la città antica e quella nuova distesa sul lungomare attorniato dalle stupende costruzioni storiche ma anche stilisticamente degne della cultura finanziaria in quanto Baku rappresenta la capitale dell’oro caucasico del Mar Nero, il petrolio. Parecchie compagnie presenti in città ….di cui per noi l’ENI.
Sulla collina si intravede l’edificio delle FLAMES TOWERS, un complesso di tre torri fatte a fiamma che esala dalla terra come rappresentare che i pozzi petroliferi sono la sua potenza di cui essere rappresentata nella grande finanza del pianeta, in cui a notte fonda vedere queste tre lingue elevarsi al cielo illuminate di ogni colore definiti dalle linee led dei neon.
La sera a Baku è una bellezza di cui premiarsi e gioire di una permanenza da viaggiatore. Locali affacciati sulle strade del centro, tra fontane di ogni fattezza e colore, ristoranti da fornitura di ogni specialità : capretto allo spiedo, pesce, datteri stupendamente saporiti, ma anche con la frequentazione dei locali che per affinità, come si presentano per il solo ingresso sotterraneo, definirli da incontri di Salomè “case di tolleranza”, per la sua incredibile riscoperta, una volta scesi nel piano inferiore, di una stravagante accoglienza fatta da ambiguità e seduzione, essere tra le persone che si incontrano, e con loro condividere il meraviglioso fumare le melasse di tabacco turco respirarle nel narghilè, da stravolgere i racconti di Oscar Wilde.
Da visitare è il piano 50 dell’hotel Hilton Tower di Baku, che offre un bar panoramico all’ultimo piano con vista sulla città e sul Mar Caspio, una volta lassù la questione panoramica è gestita dalla piattaforma girevole che onora la parte collinare e la parte illuminata immensamente del lungomare. Il Fairmont Hotel all’ingresso è da stupire per la sua ricettività, un grande lampadario creato con un cavo di acciaio da un metro di circonferenza, dove la formazione dei cavetti contorti alla fine dà vita ad ogni testa la colorazione luminosa fatta da luci diverse……a lato della concierge un/una musicista accompagnarvi con le note di un pianoforte da serata a teatro.
Assaliti dalle TV per la nostra presenza nel mezzo delle cerimonie del “NOVRUZ”, la AZTV locale fermarci, chiedendo di poterci intervistare, la mia risposta che pone fine a tutti i miei viaggi, doverosamente per l’ospitalità, “REALLY SATISFIED TO BE HERE SHARING THE HIGHLY NICE STAY AMONG ALL TOGETHER, SEE YOU AGAIN NEXT TIME WISHING TO BE BACK AS MUCH AS SOON”
Il viaggio è come una gratificazione dalla vita, per effetto del NON CREDERE mai di essere i migliori……ciò che conta è essere credibili da chi sul posto anche senza conoscerti, ti ha già conosciuto!!
Testo + materiale fotgrafico di Dino Pegoraro e Nerina Ferraro.

Lascia un commento